Ed è qui che io abito,nel centro del mio giorno con i piedi per terra e mare tutto intorno.

martedì 30 giugno 2009

Bollettino metereologico poetico


Lacrime dolci
che cadono su di noi
da mondi tristi.





Con il tuo lampo
accechi, urli e
poi stordisci.







Bianche perle
d’acqua, violento gioco
di nubi e vento.



Nelle ultime settimane questa è la situazione atmosferica di molte regioni italiane.
Oggi fa caldo, ma il tempo è davvero incerto.
Pioverà? Ci sarà un temporale ?
Potrebbe anche grandinare....

Voglio l'estate, il sole, il caldo.
Ho voglia di mare!!!

sabato 27 giugno 2009

"I tuoi figli non sono figli tuoi"...ovvero: riflessioni di una madre


I tuoi figli non sono figli tuoi.

Sono i figli e le figlie della vita stessa.

Tu li metti al mondo ma non li crei.

Sono vicini a te, ma non sono cosa tua.

Puoi dare loro tutto il tuo amore, non le tue idee.

Perché essi hanno le loro proprie idee.

Tu puoi dare dimora al loro corpo

Ma non alla loro anima.

Perché la loro anima abita

Nella casa dell’avvenire

Dove a te non è consentito entrare

Neppure in sogno.

Puoi cercare di somigliare a loro

Ma non pretendere che somiglino a te.

Perché la vita non torna indietro

E non si ferma a ieri.

Tu sei l’arco che lancia i figli

Verso il domani.

kahlil gibran


Questi versi li leggo e li rileggo per convincermi che

i miei desideri, i miei sogni, le mie aspirazioni mancate,

appartengono al mio vissuto e non a quello dei miei figli.

In verità, se mi riesce di essere una buona insegnante ....

non posso dire lo stesso come madre, perchè tante scelte dei figli

sono difficili da mandare giù.

Insomma....che deve fare un genitore quando il proprio figlio,

con una brillante carriera scolastica, abbandona

l'università e decide di lavorare? Ascolto volentieri i vostri consigli.

martedì 23 giugno 2009

Ma davvero pensavate di essere stati bocciati?

Sabato mattina abbiamo consegnato le schede di valutazione alle famiglie e salutato i bambini.

Sono trascorsi appena dieci giorni dalla chiusura delle lezioni, eppure mi sembravano già diversi. Più alti, riposati, con i volti abbronzati, sorridenti....insomma: più grandi.
In verità, prima di visionare le schede erano un tantino preoccupati: temevano di essere stati bocciati!!!
Impossibile, perchè tutti hanno lavorato con impegno,. E poi alle elementari non si boccia, nemmeno se hai accumulato un numero considerevole di assenze. E non sono io, tanto meno le mie colleghe che "aiutiamo" un bambino bocciandolo. Quella è una età in cui devi tirare fuori il meglio che c'è....e in tutti c'è qualcosa di positivo.
Nel salutarmi Giuseppe si è commosso e mi è venuto un groppo alla gola, poichè quest'anno ha lavorato tanto, raggiungendo risulati davvero buoni. Lui sempre in movimento, vivacissimo, con dei buffi capelli alla spina che non ce la faceva a guadarmi negli occhi, perchè piangeva.
E poi Giada....ieri il tribunale dei minori ha confermato l'affido della bambina presso la famiglia di L. mentre i genitori rimarranno ospiti del sacerdote, in attesa che trovino un lavoro e una sistemazione più consona ad una famiglia.
La bambina, molto matura per la sua età, volenterosa e sempre pronta a rispondere...mi è sembrata più serena che in passato. Ci siamo abbracciate e ho pensato che questa sistemazione, se pur temporanea, le ha giovato molto.
Nelle mie due classi ci sono diversi bambini con situazioni familiari drammatiche e non sempre io e la mia fidatissima amica-collega, riusciamo a fronteggiarle....
Intanto....i piccoli già mi mancano.


domenica 21 giugno 2009

ವೋಗ್ಲಿಯ ದಿ cioccolato


" Non si può imprimere sul cuore un marchio eterno di pena,
il libro della letizia bisogna leggere sempre;
vino bere bisogna e cedere a tutte le voglie:
sappiam noi forse per quanto rimaner dovremo al mondo ? "
omar khyyam
Bere vino, la vedo difficile. Lo bevo raramente...Però un pezzo di cioccolato fondente, quello si, lo mangerei volentieri.Non è solo togliersi la voglia ma colmare vuoti d'affetto e caricarsi d'energia.

venerdì 19 giugno 2009

Lettera ad un normodotato

Carissimo compagno di strada,
ricordi quando usavi la parola dis-abile? Oggi preferisci la parola diversamente abile, alludendo al fatto che potrei essere abile in forme diverse. Ma tu, per i miei tempi, non hai pazienza.
Hai tante parole per dire quel che senti, io troppo spesso non so usare le parole per dire tutto quello che provo e di cui ho bisogno.
Sai cosa significa sentirsi una goccia in un immenso deserto?
A volte tutto mi giunge distorto, incomprensibile, ho paura perchè i sentieri che mi sono di fronte si accavallano e allora, quando qualcuno si avvicina, mi aggrappo con tutta la forza, proprio come chi sta affogando e si stringe al salvagente fino a farlo scoppiare e tu mi dici che sono aggressivo.
Quando dico grazie, abbraccio forte, ma anche allora mi dici che sono pericoloso.
Tu hai tanti modi per farti notare, sai essere brillante, buffo, ridicolo, io, a volte, ripeto la stessa domanda, perchè vorrei essere notato, rassicurato, ma alle mie domande semplici, a volte non sai rispondere, allora mi dici che sono un disturbo.
Tu hai bisogno di riposarti, di distrarti, di divertirti, di avere una vita vivace e semplificata, non hai tempo per la mia vita che rallenta i tempi e la tua corsa al successo.
Tu sai ruggire e fare il giocoliere e tutti sono pronti ad applaudirti, la mia presenza invece ti irrita quasi come la mia vita.
Lo so, ti do ansia, provoco tensione, per questo pensi di sedarmi con i farmaci che mi spediscono nel mondo dei sogni e vuoi rinchiudermi come un Minotauro in un centro di occultamento specializzato.
La tua sensibilità ha bisogno di non inciampare in uno come me.
La tua normalità, il tuo mondo apparentemente chiaro, si nasconde dietro un fracasso di parole che coprono e nascondono, col loro rumore, il volto umano nel quale difficilmente riesco a navigare e a trovare la mia autonomia quotidiana.

Il tuo inciampo

Quando eravamo bambini.....

abbiamo pensato la stessa cosa!

lunedì 15 giugno 2009

Le parole adatte


Quando fa caldo, caldo, molto caldo

se mi parlate per favore usate

solo parole con molte efffe e vi,

fffresche vvventose.

Parlatemi con soffi, con affetto,

parlatemi davvero, siate affabili,

parlatemi di tuffi, di stoffe, di staffe,

avventure, avvocati con baffi;

parlate di farfalle, di favole, affari, offese, avvisi,

parlatemi di uffici, di ufficiali,

e quando finirete le parole

per favore ditemi solo fff e vvv

ma tanto,

fin quando viene sera,

e cala il sole.

piumini

sabato 13 giugno 2009

Stanchezza


Avverto stanchezza, una sorta di spossatezza in me. L'avverto da un po'... ma... non so darle un nome preciso, ben definito.

Una stanchezza che non mi permette di stare davanti al pc a scrivere sul mio blog, non mi era mai capitato di essere assente per quasi una settimana.

La stessa sensazione che non mi fa concentrare sui vostri post, sui vostri pensieri.

Dunque, non un volto, o una parola, non un suono e neppure un preciso sentire. Solo un' indistinta incertezza, come di tempo esaurito e di cambiamento necessario.

Forse addirittura di abbandono.

Pagine esaurite, verbi stanchi, persone che non mi appartengono più.

Forse è questa primavera che sa già di estate, forse questo caldo che mi scombina i pensieri, forse solo un rallentamento nel mio percorso.

Sarà magari solo bisogno di silenzio in me e fuori di me.E di riposo.

Il fatto è che tutto questo non mi piace, non mi appartiene.

Si,perché ogni giorno ritrovo ancora nuova forza nelle tasche.

Una voglia di ricominciare.

Anche domani.

domenica 7 giugno 2009

....tutti i palpiti della vita


Bisogna saper contare le stelle, amare tutti i palpiti del cielo.


m. alvarez



...e cogliere tutti i palpiti della vita, prima che sia troppo tardi.

mercoledì 3 giugno 2009

Quasi una recensione


Sfogliavo, in libreria, l'ultimo libro della Mazzantini,"Venuto al mondo", e cautamente pensavo che non l'avrei acquistato, perchè sapevo già che mi avrebbe troppo coinvolta, come sempre,e questo non era il momento giusto...
Volevo solo regalarmi pensieri leggeri, positivi....
E poi l'ho acquistato e letto lentamente, sottolineato, riempito di appunti, pensieri, perchè racchiudeva tante problematiche e, spesso la sera m'addormentavo inquieta e con tante domande che mi frullavano nella testa: "Perchè tanto dolore... "

"Venuto al mondo" è la storia di un amore nato a Sarajevo, duante le Olimpiadi invernali del 1984. Un amore che attraversa i personaggi, gli anni, la guerra.
Già, una guerra a due passi da casa nostra, dall'altra parte dell'Adiatrico, quasi ignorata da noi.
Ma è anche la storia di una maternità mancata, della ricerca,quasi ossessiva di un figlio. La storia di tanti altri bambini, del bambino blu, che è il simbolo di quella guerra assurda come assurde sono tutte le guerre.

Terminare la lettura di questo libro e non sentirsi feriti è davvero impossibile: il romanzo riesce a lacerare, a sconvolgere, a denudare ogni falsa coscienza, a buttarci in mezzo al dolore e al male assoluto senza offrire ripari. Ma il messaggio che ogni lettore, pur segnato da cicatrici e sensi di colpa, alla fine porta con sé è l’idea che anche dall’orrore possa nascere qualcosa, che uno spiraglio di speranza rimanga sempre aperto.

martedì 2 giugno 2009

Festa del libro: le foto




E domani in edicola "Sul Resto" (giornale locale) ci sarà tutto il resoconto della manifestazione.