Ed è qui che io abito,nel centro del mio giorno con i piedi per terra e mare tutto intorno.

mercoledì 31 marzo 2010

"Maria prima della resurrezione" di Alda Merini


Lasciate che la morte
abiti nel mio cuore,
lasciate pure che del vento della mia giovinezza
e dei miei grandi amori stellari
non rimanga più nulla,
lasciatemi nella prigione del dolore.
L'amore di Dio
era una grande prigione
entro la quale ho cantato i miei alleluia, la mia giovinezza,
l'attesa di questo figlio.
Ma ora ogni suo chiodo
mi strappa la carne.
Pensavo che i Profeti
avrebbero avuto misericordia
di una povera madre,
ma invece non è così.
La morte odora di fresco,
la morte è una seconda resurrezione,
la morte è un giardino immenso.
Ma per entrare in questo giardino
bisogna conoscere il senso della morte.
Nessuna donna come me
si è vista strappare le viscere dal cuore,
la carne dal suo sentimento.
Come dire a Dio Supremo
che il mio amore era fatto di carne,
che il mio amore era fatto di lacrime,
che il mio Gesù
è nato su un trono di luce,
che è cresciuto
nel più grande degli anfiteatri,
che è il re di tutta la terra?
Qualsiasi madre direbbe la stessa cosa,
ma questo era il Dio vero,
ma questo era veramente il Messia.
L'ora della verità mi è sopra
ed è un tremendo terremoto,
ma mio figlio risorgerà
e la sua resurrezione
avvolgerà l'universo.
Mio figlio è veramente il Messia,
mio figlio è il Re dei Re.

Alda Merini, da: Magnificat, un incontro con Maria, Frassinelli 2002.

martedì 30 marzo 2010

Mille anni che sto qui.....



"Quante cose può perdere un uomo eppure restare se stesso?
Può perdere l'amore, il denaro, la posizione, una persona cara. La dignità. Può sprecare il suo talento o perdere la grande occasione, mancare l'appuntamento al quale si è preparato tutta la vita. Può perdere i suoi ideali, i suoi sogni e, alla fine, anche la memoria.
E se un uomo fosse tutto questo? Tutte le vite che avrebbe potuto vivere, tutto ciò che ha perso?"

" Mille anni che sto qui" di Mariolina Venezia


Vincitore del Premio Campiello 2007, il romanzo narra le vicende di una singolare famiglia di Grottole, un paese in provincia di Matera, che vanno dall'unità di Italia, fino alla caduta del muro di Berlino.
La famiglia Falcone, che non è la famiglia d'origine dell'autrice, rappresenta la storia di tutte le famiglie del suo paese, ricostruita attraverso i suoi ricordi di bambina.
Ho letto questo romanzo, dallo stile intenso, veloce e coinvolgente, con molto piacere, perchè ho ritrovato i problemi della mia terra, ma anche gli stessi odori e i medesimi colori.
Ho scelto questo brano, perchè vi leggo rimpianto, nostalgia, fragilità.... e noi siamo tutto questo

Leggetelo, vi piacerà.

lunedì 29 marzo 2010

Se mi chiamassi


Se mi chiamassi, sì,
se mi chiamassi!
Io lascerei tutto,
tutto io getterei:
i prezzi, i cataloghi,
l'azzurro dell'oceano sulle carte,
i giorni e le loro notti,
i telegrammi vecchi
e un amore.
Tu, che non sei il mio amore,
se mi chiamassi!

E ancora attendo la tua voce:
giù per i telescopi, da una stella
attraverso specchi e galleri...e di anni bisestili
può venire. Non so da dove.
Dal prodigio, sempre.
Perché se tu mi chiami
sarà da un miracolo,
ignoto, senza vederlo.

PEDRO SALINAS

sabato 27 marzo 2010

Sempre e per sempre

....
"E il vero amore può
nascondersi,
confondersi
ma non può perdersi mai
Sempre e per sempre
dalla stessa parte mi troverai
Sempre e per sempre
dalla stessa parte mi troverai".





Vi prego, non mi dite nulla. Sono serena, sto bene qui con voi, ma provo tanta malinconia. Ho bisogno di coccolarmi con le parole di De Gregori.

martedì 23 marzo 2010

L'importanza di questo spazio


Addio, addio amici miei.
Con un sorriso vi saluto. No, non versate lacrime,
non ne ho bisogno.
Voglio soltanto il vostro sorriso.
Se la tristezza vi assale, pensatemi.....
e io sarò felice. Ricordate bene:
quando vivi nel cuore di chi ami,
non morirai mai.
(Rabindranath Tagore)








Cari amici blogger,
è vero, questo spazio è importante, perchè mi fa sentire il vostro calore e la vostra vicinanza
discreta, silenziosa.
Con il tempo ritornerà tutto come prima, o quasi.
Vi abbraccio.
Rosalinda-Serenella

venerdì 19 marzo 2010

Per fare a meno di te.....





14 novembre 2009
"Intermezzo musicale? Si, forse. Sicuramente intermezzo nei miei pensieri di sempre, nella mia quotidianità, piacevolmente voluta, scandita da gesti uguali, rassicuranti, disperatamente cercata, quando senti che alcune certezze si sfaldano.
Intermezzo vissuto un sabato mattina di novembre, inondato di sole. E certo, è l'estate di San Martino.
Ci siamo fatti vecchi, ma gli occhi sono sempre quelli, pieni di luce, del piacere di rivedersi.
Quattro chiacchiere, una cioccolata calda, dolcissima, sorseggiata guardandoci negli occhi, la consapevolezza che meglio essere amici oggi, che niente domani."



Si tratta di un vecchio post, nel quale raccontavo di una giornata speciale,trascorsa in compagnia di una persona che non c'è più, scomparsa improvvisamente martedì.
Ora non vivremo nemmeno quel poco di amicizia che le circostanze ci concedevano,ora niente più sogni, desideri, niente di niente.
E io, che mi rendo perfettamente conto di quel che è accaduto, non ho più voglia di niente....forse nemmeno di questo spazio.

mercoledì 17 marzo 2010

Ciao Michele!




Aspetto d'incontrarti


in un punto del tempo

per tenderti la mano


e sentire il tuo affanno


colmare il vuoto

del mio inseguimento.

Urrasio


domenica 14 marzo 2010

Ignorarsi....


Colazione del mattino

Ha messo il caffè

Nella tazza
Ha messo il latte
Nella tazza di caffè
Ha messo lo zucchero
Nel caffè latte
Con il cucchiaino
Ha girato
Ha bevuto il caffè latte
Senza parlarmi
Si è acceso
Una sigaretta
Ha fatto dei cerchi
Con il fumo
Ha messo la cenere
Nel portacenere
Senza parlarmi
Senza guardarmi
Si è alzato
Ha messo
Il suo cappello sulla testa
Ha messo
Il suo impermeabile
Perché pioveva
E' parti
sotto la pioggia
Senza una parola
Senza guardarmi
E io ho preso
la mia testa nella mano
E ho pianto.

Prevert

Il descrivere questo momento in terza persona lo rende tremendamente freddo, distaccato, impersonale. Vi percepisco indifferenza, rancore. Forse era preferibile parlarsi, chiarire, magari litigare....

sabato 13 marzo 2010

Per Alexia



































Cara Alexia,
è da un po' che ci pensavo e...sono due ore che cerco di inviarti dei fiori, virtuali certo, per ringraziarti di aver reso grazioso il mio blog e rispondente ai miei desideri.
Inutile dirti che per via mail non ci sono riuscita. Ed ancora più inutile ricordarti quanto sono imbranata, poichè lo sai già.
Allora ho pensato di postare qui il mio omaggio floreale per te. Sono fiori di campo semplici, come sei tu, ma coloratissimi. Mettono allegria e voglia di vivere.
E' questo che tu trasmetti a me e, sicuramente, a quanti frequentano il tuo spazio.
Il web riserva delle belle sorprese e ci permette di conoscere tante persone disponibili che semplicemente mettono la propria creatività a servizio degli altri.
Grazie, grazie di tutto.
Un abbraccio.
Rosalinda






venerdì 12 marzo 2010

Solitudini composte

































Da qui a sera
avrò tempo per dimenticarti,
o tutto il tempo
per uccidermi in un ricordo.

Da qui a sera,
saranno ore di primavera,
di solitudini composte
come fosse vero che eri e sei
il tempo che non torna.

Un pensiero a forma di te
muove, come fosse vento,
i rami e le foglie.

Starti dentro in eterna distanza,
osservarti andare
mentre io, solo per sopravviverti,

a me,
solo a me,

nel silenzio della pietra
e nel dove dell'acqua
ritorno.


beatrice niccolai


Troppo belli questi versi per non postarli. Li sento anche tanto miei, soprattutto quando affermano che "sei il tempo che non ritorna".
Forse più che il pensiero di un amore lontano nel tempo, sul far della sera, mi accompagna la consapevolezza che nulla può tornare.
E si, stasera sono un po' malinconica.

giovedì 11 marzo 2010

"Il primo che questa estate si lamenta del caldo....lo gonfio!"
























"Il primo che questa estate si lamenta del caldo....lo gonfio!"

Non è da me essere così violenta ma....questa immagine, che gira tra i link di FB, mi ha divertita, perciò la propongo a voi.
Davvero non se ne può più del freddo, della pioggia e della neve. Basta!
Io poi amo il caldo, il sole, il mare, l'afa, il sudore....forse perchè sono nata in Venezuela!


domenica 7 marzo 2010

Donne che stanno cambiando il mondo


"Noi adesso possiamo andare in giro per il villaggio

senza alcun problema, ma cio' che amo di più del mio lavoro

è di essere sempre in relazione con le persone:

a me piace stare insieme alle altre donne,

mi piace lavorare con loro, mi piace uscire, venire al sentare( il centro)

e incontrarle...., discutere


Chalear, Bangladesh

Nel mondo tante donne si battono per vivere in maniera più dignitosa...

domani viviamo questa tanto discussa giornata pensando a loro....


sabato 6 marzo 2010

....ma quale "FESTA DELLA DONNA"?






























"La prima fatica che vediamo nella vita è quella delle donne.
Cresciamo accompagnati da essa, ma raramente la misuriamo. La fatica interminabile della donna attorno a noi, della madre e poi della moglie, è una fatica che non lascia tracce, ricomincia sempre daccapo, perchè noi uomini siamo come i muratori che lavorano a costruire e che, costruendo sciupano e sporcano...."

Corrado Alvaro

Ecco che lunedì, puntuale, ritorna la "Festa della donna", come ritornano tante feste: quella del papà, degli innamorati, della mamma: tutte nel calderone del consumismo.
Questa festa, che si celebrerà l'8 marzo e che amo definire "Giornata Internazionale di lotta e di festa della donna", deve solo ricordare a tutti noi il cammino faticoso che le donne hanno compiuto per la conquista di tanti diritti.
Che nostalgia dei cortei ai quali partecipavo quando ero giovane....