Ed è qui che io abito,nel centro del mio giorno con i piedi per terra e mare tutto intorno.

martedì 19 luglio 2016

Fotografie



"E ci sono alcune fotografie,
rare, intense, che conservo
nella mia mente;
non potrebbero essere altrove,
non sono state scattate,...

ma io le ho viste..."
-J. Green-




"Mi succede d'incontrare il volto di mio padre sotto le fattezze di qualche vecchio signore e una volta in quelle di un giovane detenuto di Regina Coeli.
Quando me ne accorgo, non lo tradisco, per conservare un po' piu' a lungo la presenza. Perchè sono convinto in quel momento che si tratti proprio di lui, venuto a sfiorarmi per saluto, per nostalgia."
Erri De Luca

lunedì 13 luglio 2015

"Tutto è in disordine...
I capelli.
Il letto.
Le parole.
La vita....

Il cuore..."
 
J. Kerouac

venerdì 11 luglio 2014

Allontanarsi




" Ma lascia almeno
ch'io lastrichi di un'ultima tenerezza
il tuo passo che s'allontana" ha scritto Majakovskij.
Ogni volta che rileggo questi versi, penso che contengano tutti gli addii della mia vita.Quel senso di perdita, quello struggimento...


venerdì 4 luglio 2014

Corazze

“Mi sento come fossi stanca dentro,
non fisicamente, ma emotivamente.
Osservo gli altri,
parlo con loro e faccio un mucchio di cose di per sé interessanti,
ma in qualche modo niente mi tocca davvero.
E’ come se ci fosse un silenziatore tra me e il mondo,
una sorta di coperta
che mi impedisce di sentire le cose come dovrei.”




E si, per sopravvivere, è necessario ereggere un muro tra te e il mondo, infilarsi dentro mille corazze di ferro, indistruttibili, in modo che niente ti scalfisca veramente.
Che poi il tuo corpo, comunque, reagisca, beh, quello è un altro discorso.

giovedì 3 luglio 2014

Estate




E', dunque, arrivata una nuova estate e con essa  torno a dedicarmi al mio blog che trascuro completamente durante il periodo scolastico, perchè non tempo.

Purtroppo poche sono le novità, rispetto allo scorso autunno. La mia vita procede tra diverse difficoltà, ma ci sono abituata.

Ho imparato a vivere alla giornata!
Un po' tardi per una signora della terza età.

lunedì 18 novembre 2013

TUTTO QUELLO CHE MI SERVE SAPERE Di Robert Fulghum


La massima parte di ciò che veramente mi serve sapere su come vivere, cosa fare e in che modo comportarmi l' ho imparata all'asilo. La saggezza non si trova al vertice della montagna degli studi superiori, bensì nei castelli di sabbia del giardino dell'infanzia. Queste sono le cose che ho appreso:

Dividere tutto con gli altri.
Giocare correttamente.
Non fare male alla gente.
Rimettere le cose al posto.
Sistemare il disordine.
Non prendere ciò che non è mio.
Dire che mi dispiace quando faccio del male a qualcuno.
Lavarmi le mani prima di mangiare.
I biscotti caldi e il latte freddo fanno bene.
Condurre una vita equilibrata: imparare qualcosa, pensare un po' e disegnare, dipingere, cantare, ballare, suonare e lavorare un tanto al giorno.
Fare un riposino ogni pomeriggio.
Nel mondo, badare al traffico, tenere per mano e stare vicino agli altri.
Essere consapevole del meraviglioso.
Ricordare il seme nel vaso: le radici scendono, la pianta sale e nessuno sa veramente come e perché, ma tutti noi siamo così. I pesci rossi, i criceti, i topolini bianchi e persino il seme nel suo recipiente: tutti muoiono e noi pure.
Non dimenticare, infine, la prima parola che ho imparato, la più importante di tutte: GUARDARE.
Tutto quello che mi serve sapere sta lì, da qualche parte: le regole Auree, l'amore, l'igiene alimentare, l'ecologia, la politica e il vivere assennatamente.
Basta scegliere uno qualsiasi tra questi precetti, elaborarlo in termini adulti e sofisticati e applicarlo alla famiglia, al lavoro, al governo, o al mondo in generale, e si dimostrerà vero, chiaro e incrollabile.
Pensate a come il mondo sarebbe migliore se noi tutti , l'intera umanità prendessimo latte e biscotti ogni pomeriggio alle tre e ci mettessimo poi sotto le coperte per un pisolino, o se tutti i governi si attenessero al principio basilare di rimettere ogni cosa dove l' hanno trovata e di ripulire il proprio disordine.
Rimane sempre vero, a qualsiasi età, che quando si esce nel mondo è meglio tenersi per mano e rimanere uniti.

domenica 17 novembre 2013

A mio padre



Ho ancora il vizio di barare con la vita e col destino
E la paura di dormire che c'avevo da bambina
Soldi e debiti o colpe e meriti
Ma anche il colore dei tuoi occhi e la mia stanza dei balocchi...
Ho la stessa voglia di giocare
Che avevo già a tre anni
E un'altra casa che non sai
E un altro cane e un'altra età
Ma l'inverno è già alle porte
E tu, ogni giorno tu
Mi manchi come il sole
Che s'appoggia all'orizzonte immenso e blu
Ed io mi sento perso qui
Ho ancora dentro il cuore il ritmo delicato dei tuoi passi
E le parole che mi hai detto prima che ti addormentassi
Ormai le critiche non mi feriscono
Ma devo a te questa fortuna
A te che abiti la Luna
A cosa pensi in quella foto con me in braccio sulla spaggia
...
Io ci provo a vivere
A cambiare e a credere
In qualcosa che assomigli a quella tua semplicità
E ritornare a quegli anni incancellabili che ancora io mi porto dentro
Se potessi almeno rivederti
(anche per un momento)
Se credessi a quell'idea
Che tu, ogni giorno tu
Ancora mi proteggi
Mentre invece so che invece non puoi farlo più
Ed io mi sento perso qui
Lontano dai tuoi angeli
 
 
E' il testo di una canzone, molto bello...quasi una poesia.

venerdì 25 ottobre 2013

La prima fotografia di Hitler

giovedì 24 ottobre 2013

Filastrocca dei legami - Inversi



Tu mi hai legato con un filo di capelli 
Perché siamo fratelli 
E tu invece con un filo di radici 

Perché noi siamo amici
E tu con fili nuovi e prodigiosi 
Perché noi siamo sposi 
Fili di luce, raggi di legami 
Un cielo illuminato di richiami 
Dove ora potrò perdermi nel volo 
Perché non sono solo
  
 
Bruno Tognolini 
 
[Immagine di Gabriel Pacheco]

lunedì 21 ottobre 2013

“Dicono
che il primo amore è il più importante.
Ciò è molto romantico
ma non fa al mio caso.

Qualcosa tra noi c’è stato e non c’è stato,
accadde e si è perduto.

Non mi tremano le mani
quando mi imbatto in piccoli ricordi,
in un rotolo di lettere legate con lo spago
- fosse almeno un nastrino.

Il nostro unico incontro dopo anni:
la conversazione di due sedie
accanto a un freddo tavolino.

Altri amori
ancora respirano profondi dentro me.
A questo manca il fiato anche per sospirare.

Eppure proprio così com’è,
è capace di fare ciò di cui quelli ancora non sono capaci:

non ricordato,
neppure sognato,
mi familiarizza con la morte.”

Wisława Szymborska