Un repentino scalare di marce
la sera
la notte
le more di macchia
e il tuo silenzio
che mi pesa addosso
come un lungo silenzio lungo
come l'autunno che si chiude a riccio.
15 ottobre 1979
Allora ero molto giovane e non sopportavo il silenzio, il suo silenzio, perchè era duro da ascoltare, da affrontare, alla fine di una storia importante...solo per me. Avrei preferito un confronto diretto, l'ira, il rumoreggiare delle parole, anche di quelle senza senso. Invece ho riempito il silenzio di tante domande.
Non amo il silenzio quando segna la fine di un rapporto d'amore, d'amicizia...un rapporto che è stato significativo e che, in qualche modo, ti ha fatto crescere. Invece, m'accorgo che è la modalità preferita da tanti.
Nessuna parola, nemmeno un saluto....come a significare che non esisti più. Come se questo fosse possibile.
25 commenti:
Non voglio aggiungere altre parole alle tue, per me profondamente vere e piene di significato.
Grazie
I silenzi feriscono sempre quando non sono giustificati. E il ricordo amaro di spiegazioni non date rimane...
Non tollero i silenzi, mi irritano!!
Il silenzio è facile, ci si nasconde per evitare spiegazioni, parole vere, emozioni.
Mi hai emozionato e fatto ricordare qualcuno.
Bacio
Parole profonde e devo dirti che condividiamo simili ricordi...il silenzio ferisce...poi ci rendiamo conto che è stato meglio così. Da quel silenzio ho capito tutto...la vigliaccheria, l'immaturità, l'opportunismo, l'infantilità...e sono da allora orgogliosa di me!
Dimenticavo di dirti che c'è un pensiero per tutti i miei lettori sul mio blog "Strade di latta", mi farebbe immensamente piacere che passassi a ritirarlo....Grazie! Un saluto affettuosissimo....
io sono come te, odio il silenzio... perchè lascia l'altro o l'altra a coltivare fantasie... meglio una sana e crudele spiegazione. buonanotte
Questo post sarebbe giusto per qualcuno di mia conoscenza...troppo facile ripararsi dietro i silenzi...
Ciao Serenella, buona giornata.
Cinzia
Anche per me il silenzio, in quei casi, assume quel significato...
E sono silenzi di piombo, come tu dici, pieni di domande che restano solo a me.Si rispettano gli altrui silenzi, ma il rispetto per le nostre esigenze di sapere, dove possiamo nasconderlo?Non lo trovo giusto e quasi mi pare di non aver poi mai davvero contato nulla...
A volte il silenzio dice tutto: mostra tutta la pochezza di un'anima.
Sonia
Innanzitutto complimenti per le tue parole .. belle ed espressive, piovute come un graditissimo dono .. :)Hai ragione, spesso dopo la fine di un rapporto per noi significativo, ci si barrica in un silenzio senza fine, senza motivo, e il silenzio non fa latro che alimentare il dubbio e crescere il rancore .. bisognerebbe sempre eviatrlo perchè poi se è possibile un'apertura, un riavvicinamneto questo è reso ancora più difficile da quel silenzio così pesante ...
Meglio battagliarsi parole ma parlare che restare da soli col proprio silenzio ....
un bacio cara e .. bravissima :)
Abbiamo il dono della parola: non farne uso è spesso stupido e infantile! é sicuramente più facile stare in silenzio e può anche essere una forma di vigliaccheria.
Io preferisco sempre parlare.
Bacio
Hai toccato per me un tasto dolorosissimo in quanto nel mio rapporto di coppia ho dovuto ingoiare questi silenzi troppe volte e ti confermo che fanno molto male.
Diventi niente di fronte all'altro.
anche per me è così...
il silenzio segna la strada di chi resta e dei rapporti che si sono interrotti non per nostro volere... l'incomunicabilità fa sempre soffrire qualcuno...
non rattristiamoci troppo però...
buon giovedì ^_______________^
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Non c'è fragore più forte di un silenzio voluto.
Chi adotta questa tattica o è una persona insensibile o non ha il coraggio d'affrontare il discorso.
Purtroppo succede di incontrare persone che con il silenzio sanno andare via.
Bella la Tua poesia ricca di sentimento.
Un abbraccio
Francesca
il silenzio è fuga e chi è abituato a lottare non sopporta quei silenzi
bella bella davvero la tua lirica
notte serenella
IL silenzio parla più di mille voci...può essere dolce o triste...ma in questo caso è tagliente.Cara Serenella ti capisco,perchè mi è capitato anche a me...è davvero molto brutto e tagliente.Un caro abbraccio tesoro.
Grazie a te, Amata, che commenti con garbo i miei post.
Certo Angelo, che rimane l'amarezza. Le spiegazioni vanno date...ma è molto più facile scappare.
Stella: sono come te.
Kylie: spero di non aver risvegliato in te ricordi dolorosi.
Antonella, spesso il silenzio lo riempiamo di domande e risposte non corrette o rispondenti al vero.Quella che conosciamo è la nostra verità, non quella dell'altro.Non trovi? Grazie per la segnalazione e per l'indicazione del blog, dal quale sono già passata.
Fammi sapere.
Signora...è come tu scrivi. Io odio l'assenza di parole. Non amo, però, tante parole vuote ed inutili. Quelle necessarie a spiegarsi.
Cinzia...anche tu fai un riferimento personale. Spero non doloroso.
Guernica: ci si annulla dietro i silenzi altrui. L'ho scritto con cognizione di causa questo post...
Sonia: si, la pochezza di un'anima. Solo il tempo, poi, ti aiuta a superare tutto.
Zoè: grazie per tutto quello che scrivi.
Paola: la parola è un grande dono. Parlarsi per conoscere l'altro e i propri limiti.
Aldo: non c'è cosa più terribile. Il compagno della mia vita, dopo tanti anni, ha imparato a parlare....e a rispondere alle mie domande. Ora devo pregarlo di stare zitto, perchè esagera nel senso opposto e va a ruota libera. Equilibrio? Mai.
No, Pupottina, non rattristiamoci molto. C'è chi è sulla nostra stressa lunghezza d'onda. E questo è già tanto.
Grazie Francy. Chi se ne sta zitto è convinto di avere ragione. E' una persona profondamente orgogliosa.
Ink: si vede che sei uno spirito battagliero. Anche io!
Grazie Frufrupina.
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