" Maria chiude gli occhi e cerca di raffigurarsi l'Afganistan: - Me lo immagino come un posto con molta sabbia. Pieno di montagne con la neve sopra. Sabbia e neve, anche se non c'entrano, non stanno mai insieme nei sogni di nessuno. Ma io vedevo sempre polvere, sabbia, mercati pieni di vento, lo stesso che da noi c'è sulle spiagge. E in lontananza la neve sui cucuzzoli. E poi turbanti, tante barbe. E vestiti che ti fanno scomparire, che a me sembravano persino belli. Belli da indossare quando non vuoi essere vista e apparire solo di stoffa. A volte vorrei poterli mettere qui, quando mi sento mi sento gli occhi di tutti appiccicati sulla faccia.
Se sorrido, sorrido troppo e l'ho già dimenticato, se ho gli occhi abbuffati di lacrime, mormorano che devo finirla perchè piangere non me lo farà ritornare, se sono impassibile già emettono la sentenza: è impazzita di dolore. E vorrei coprirmi con quelle campane azzurre, con quei burqa."
Da "IL CONTRARIO DELLA MORTE" di Roberto Saviano
Maria è ancora giovane ed è già vedova dell'ultima guerra. Che non è quella studiata nelle scuole
ma l'ultima, quella che noi chiamiamo "missione di pace".La maggior parte delle truppe inviate in tali missioni è composta da soldati meridionali. Più della metà dei caduti italiani sono meridionali.
Al ritorno i reduci, spesso giovanissimi, investono tutti i loro risparmi in un bar o in un ristorante, in una attività che offra una qualche prospettiva di lavoro.Gaetano, il ragazzo di Maria era partito per l'Afganistan, per poterla sposare e per iniziare un mutuo. Lei diciassette anni, lui ventiquattro. Troppo pochi per rimanere inchiodata al dolore, pochissimi per morire in "una missione di pace".
Quante Maria e quanti Gaetano ci sono sparsi per l'Italia? Non serve la retorica, non serve il silenzio. Solo una domanda: "Qual è il contrario della morte?"
26 commenti:
"AMORE"
che deriva da A MORS (non morte).
Non si limita ad esserne il contrario, ma ne è l'antidoto oltre la soglia.
Grazie Matrice0 per questa spiegazione. L'amore è l'antidoto a tanti e tanti problemi.
Il contrario della morte è la speranza, la voglia di continuare a vivere nonostante tutte le brutture a cui assistiamo. Se muore anche la speranza, non è più vita.
Come sempre Serenella...si parte per necessità. Mi domando perchè non vadano i Signori a fare la missione di pace.Almeno in passato i sovrani erano schierati in prima linea!
...mi fermo perchè non volgio alsciare troppo spazio alla polemica.
che rabbia poi sentire quelli che dicono"ma ci sono andati perchè superpagati!!!" come se questo rendesse più accettabile la loro fine...anna
Anna...ho letto di peggio!
Guernica. certo, anch'io vorrei lì i signori della guerra i loro figli...
Certo Angelo: il contrario della morte è la speranza in un mondo migliore, dove la pace arriva educando alla pace.
Oggi sul tg3 nel corso di una intervista ho sentito dire che la missione di pace è in realtà una guerra: ebbene sì, l'Italia è in guerra ed i soldati stanno combattendo.
Credo si debba argomentare che sono 'volontari', nel senso che hanno chiesto di andarci.
Tutti i militari fra quelli che sono andati in Afghanistan e intervistati alla domanda se ci serebbero ritornati hanno detto un sì chiaro ed inequivocabile.
Sono morti e non immaginavano tanta retorica e le strumentalizzazioni politiche cui abbiamo assistito.
Da una parte e dall'altra, purtroppo.
Mi fa specie anche il cinismo della parola usata: attentato!
No, guerriglia e dunque trappola, mortale, proprio in conseguenza della asimmetria della guerra, che non è quella classica di due eserciti che si fronteggiano.
Dunque, agguato.
Occorre prendere atto dei fatti, i militari che operano in quel desolato paese muoiono così, per mano di chi fa la guerriglia, non la guerra.
La decisione di andarci è stata tragica, laddove ha fallito l'Armata Rossa della ex URSS, in oltre 10 anni di guerra, come si è protuto pensare che ci sarebbero riusciti gli U.S.A.?
bella riflessione
Il pensiero di Anna è il mio...superpagati e allora è lecito morire, pazzesco!
Saviano dà sempre ottimo materiale su cui riflettere...
vedo che leggiamo le stesse cose... ti ho appena incrociata in un altro blog... a leggere episodi di un racconto molto triste... ma bello.... quello di Aldo...
sì, Larsson è da leggere se ti piaccioni i polizieschi...
buon inizio settimana ^___________^
Amata: eera esattamento quello che volevo far rilevare, attraverso le parole di Saviano: trattasi di una guerra a tutti gli effetti. Certo, diversa dalle guerre combattute in passato.
Ciao Luigi. Le tue parole mi fanno riflettere: guerra asimmetrica,anomala, dunque, ma pur sempre guerra. I volontari ..."per fortuna" ci sono, perchè mai avrei pensato ai miei figli soldati in una guerra che in molti non volevano.Volevo col mio post, sottolineare che i ragazzi che partono, spesso lo fanno perchè non ci sono molte prospettive di lavoro. E di questo i nostri politici dovrebbero vergognarsi. Non capiranno MAI i problemi di noi, gente semplice.
Grazie per il tuo commento.
Grazie Andrea, ma da te mi aspettavo un commento più sostanzioso.
Certo Stella, li hanno anche definiti "mercenari" e allora si, possono morire e tutti noi abbiamo la coscienza più pulita.
E sì Pupottina, leggiamo le stesse cose. Quel libretto di Saviano, appena 56 pagine, è illuminante, poichè lui ascolta la gente semplice, la fa parlare e fa emergere verità ai più sconosciute.
Convengo con te, il tuo pensiero è adesso meglio definito. Grazie a te per la replica. Ciao.
Stella, sono professionisti, non più della leva obbligatoria.
Se vanno all'estero a rischiare la pelle ovvio che devono essere compensati bene.
Quanto al super pagati avrei qualche perlessità.
Da sabato quando hai pubblicato il post sono stato sempre sul punto di commentare con un mio modesto parere ma poi ho rinunciato non una, ma più volte, poichè mi sono detto che quello che avrei scritto poteva sembrare illogico.
Le guerriglie o le guerre causano dolore verso tutti, chi le perde, chi le vince o crede di averle vinte.
Per taluni è la pace che crea problemi. Di varia natura.
E' la vita!!!
Quella di ognuno di noi che in ogni secondo del nostro orologio la perde in qualsiasi occasione... non si aspettano guerre per morire!!!
Ciao Serenella piacere di conoscerti... grazie della tua gradita visita... buon inizio settimana... un abbraccio
IL contrario della morte è dolore...rassegnazione...e speranza.Tanta rabbia...tanta amarezza in queste ore...in questi minuti di lutto di questi poveri ragazzi...e come loro ce ne sono stati tanti e tanti ancora...non dimentiamo ciò che accadde anni addietro...sempre italiani...ma mi voglio soffermare su questo:pregare non solo per i nostri eroi ialiani... ma per tutti quei ragazzi che sono li per combattere e salvare l'umanità...che siano americani,africani,indiani ecc...sono nostri fratelli!!stò male per questa ragazza...comprendo il suo dolore,come quello di tante mamme,mogli e figli e padri.Non voglio fare polemica su questo argomento...non serve polemizzare...cè tanto dolore...m'inchino d'inanzi a tutti questi uomini coraggiosi...che meritano la nostra gratitudine...Una preghiera.Ciao Serenella serena serata.
Serenella,
ho risposto ai Tuoi commenti sul blog "la sinistra che vogliamo".
Sono d'accordo con Luigi Morsello,
comunque leggi pure la mia risposta se vuoi.
Capisco il Tuo stato d'animo, il mio non è migliore anche se più rabbioso.
Un abbraccio
Francesca
Aldo...sempre garbato, misurato nelle tue parole. Sei un vero gentiluomo come pochi. E' così, come tu scrivi: le guerre non hanno mai avuto, nè avranno vincitori e vinti. La soluzione è nella pace continua e duratura. Ma in quale pace possiamo sperare se viviamo situazioni conflittuali per stupidaggini. E' cronaca di tutti i giorni. Non si ama il confronto, il parlare. Sappiamo solo aggredire verbalmente, quando va tutto bene.
Educo i miei alunni alla pace, al rispetto dell'altro, ma sono certa che dimenticano le mie parole appena usciti dall'aula.
Ciao Paola. Grazie per aver ricambiato la mia visita. Sono contenta di averti tra i miei lettori.
Il contrario della morte è l'amore per la vita, per l'altro, per i deboli, i diversi.
Serena notte.
Ciao Frufrupina. I familiari di questi soldati dovranno continuare a misurarsi col dolore, giorno per giorno. Noi dimenticheremo. I politici, invece, dovrebbero interrogarsi per davvero....e prendere una decisione...
Ciao Francy. Ho letto la tua risposta sull'altro blog e ti horisposto. Come non condividere il commento di Luigi. Misurato, come sempre, razionale.
Un abbraccio a tutti.
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