Ed è qui che io abito,nel centro del mio giorno con i piedi per terra e mare tutto intorno.

domenica 29 aprile 2012

La solitudine è il più straordinario mezzo per entrare in intimità con noi stessi.
E, paradossalmente, la solitudine è anche il miglior mezzo per imparare a comunicare.
Solo conoscendomi, cioè conoscendo la mia interiorità, posso parlare all'interiorità dell'altro.

Susanna Tamaro

domenica 15 aprile 2012

Mi sono affezionato alla terra.....



Mi sono affezionato alla terra quanto non avrei creduto. È bella e terribile la terra. Mi sono affezionato alle sue strade, mi sono divenuti cari i poggi e gli uliveti, le vigne, perfino i deserti. E ora mi addolora lasciarla e perfino questi uomini e le loro occupazioni, le loro case e i loro ricoveri mi dà pena doverli abbandonare. La vita sulla terra è dolorosa, ma è anche gioiosa: mi sovvengono i piccoli dell’uomo, gli alberi, gli animali.


 Mario Luzi

giovedì 5 aprile 2012

Chissà....



Chissà se dove ora sei, ti è dato di ricordare l'amore di quella stupida ragazzina che credeva in te in modo unico, incondizionato.
Quella ragazzina già tanto donna da buttare tutto dietro per te, perchè credeva nel tuo sguardo fermo, dolce, caldo, nelle tue mani esili, eleganti, eppure tanto forti, nelle quali volentieri   avrebbe messo la sua vita. Quella ragazzina che non aveva paura dell'amore, nè d'essere felice.

 



Chissà se ora ti è dato di pensare alla donna che hai poi incontrato sul tuo cammino, quasi come un dono tardivo, forse l'ultimo, di una vita intensa si,  piena di soddisfazioni,  ma anche di incertezze, perchè l'incertezza  era il  tuo modo di essere in amore.
Chissà se hai compreso fino in fondo che, la paura della felicità ha condizionato tutta  la tua vita.

domenica 1 aprile 2012

Maria prima della resurrezione

Lasciate che la morte
abiti nel mio cuore,
lasciate pure che del vento della mia giovinezza
e dei miei grandi amori stellari
non rimanga più nulla,
lasciatemi nella prigione del dolore.
L'amore di Dio
era una grande prigione
entro la quale ho cantato i miei alleluia, la mia giovinezza,
l'attesa di questo figlio.
Ma ora ogni suo chiodo
mi strappa la carne.
Pensavo che i Profeti
avrebbero avuto misericordia
di una povera madre,
ma invece non è così.
La morte odora di fresco,
la morte è una seconda resurrezione,
la morte è un giardino immenso.
Ma per entrare in questo giardino
bisogna conoscere il senso della morte.
Nessuna donna come me
si è vista strappare le viscere dal cuore,
la carne dal suo sentimento.
Come dire a Dio Supremo
che il mio amore era fatto di carne,
che il mio amore era fatto di lacrime,
che il mio Gesù
è nato su un trono di luce,
che è cresciuto
nel più grande degli anfiteatri,
che è il re di tutta la terra?
Qualsiasi madre direbbe la stessa cosa,
ma questo era il Dio vero,
ma questo era veramente il Messia.
L'ora della verità mi è sopra
ed è un tremendo terremoto,
ma mio figlio risorgerà
e la sua resurrezione
avvolgerà l'universo.
Mio figlio è veramente il Messia,
mio figlio è il Re dei Re.

Alda Merini, da: Magnificat, un incontro con Maria, Frassinelli 2002.