Ed è qui che io abito,nel centro del mio giorno con i piedi per terra e mare tutto intorno.

sabato 11 dicembre 2010

Mattini in frantumi


Ci sono mattini in frantumi
giorni
in cui ci si attaccherebbe
al collo del primo che passa
per il pane di una parola
per il suono di un bacio.

Andrèe Chédid, poetessa
 

mercoledì 27 ottobre 2010

"Le era entrato nel cuore.

Passando dalla strada degli occhi e delle orecchie le era entrato nel cuore.

E lì cosa faceva?

Stava.

Abitava il suo cuore come una casa"

domenica 12 settembre 2010

Al mio caro amico che ora vive su una stella


"SPEGNISTELLE" di
Valente Taddei
olio e china su carta


















Io non ti chiedo di portarmi
una stella celeste
solo ti chiedo di riempire
il mio spazio con la tua luce.
Io non ti chiedo di firmarmi dieci fogli grigi
per poter amare solo chiedo che tu ami le colombe che amo osservare.
Dal passato non lo nego
ci arriverà il giorno futuro
e del presente
cosa importa alla gente
se non fanno altro che parlare.

Io non ti chiedo di andarmi a prendere
una stella celeste
solo chiedo che il mio spazio
sia pieno della tua luce.



Mario Benedetti




Ora che riesco a pensare alla tua assenza con meno dolore, ti dedico questa poesia e...aspetto da te una stella con tutta quella luce che  hai fin qui saputo donarmi.
Con affetto.
Rosalinda





sabato 11 settembre 2010

Portami il girasole


Portami il girasole ch'io lo trapianti
nel mio terreno bruciato dal salino,
e mostri tutto il giorno agli azzurri specchianti
del cielo l'ansietà del suo volto giallino.
.Tendono alla chiarità le cose oscure,
si esauriscono i corpi in un fluire
di tinte: queste in musiche. Svanire
é dunque la ventura delle venture.
.Portami tu la pianta che conduce
dove sorgono bionde trasparenze
e vapora la vita quale essenza;
portami il girasole impazzito di luce.
.
(da Ossi di Seppia)


Ho piantato un girasole in un vaso; ora è lì, sul davanzale,che occhieggia timido, speranzoso, pieno di luce, in queste uggiose giornate di fine estate.
















mercoledì 25 agosto 2010

Eccomi!!!

Cari amici blogger,
eccomi ritornata a voi e al mio amato blog, che contiene frammenti di vita passata, irrinunciabili.
Ho letto i vostri commenti al mio ultimo post e...mi hanno fatto sorridere. ho temuto davvero, di perdermi tra tutti gli scatoloni e nell'inevitabile disordine che il trasloco aveva creato.
In questi due lunghi mesi, che per me sono volati, ho riordinato e riposto i ricordi più importanti, buttato quello che non servivano più, senza rimpianti...si sa, Saturno impone di tagliare i rami secchi, senza vita, inutili orpelli...
Adesso, tutto ha una nuova collocazione e anche noi ci sentiamo diversi in questa casa circondata dal verde, con tanti fiori ai balconi.
Ho volutamente trascurato il mio blog, perchè volevo ritrovare il mio equilibrio, la mia serenità: vi avrei annoiato con le mie parole melanconiche, poichè il distacco dalla MIA vecchia casa...non è stato facile, tra carte bollate ed avvocati...
Ovviamente non ci sono state vacanze al mare, come tutti gli anni, ma non ne abbiamo risentito molto, poichè qui era tutto nuovo e da scoprire.
Non abbiamo ancora una buona connessione ad internet...usiamo una chiavetta che si impegna ma....non so se riuscirò a pubblicare questo post, poichè è lenta e di breve durata.
Prometto di passare da voi appena possibile.
Vi abbraccio tutti.

venerdì 25 giugno 2010

Un ultimo sforzo.....

Amici blogger....mo si fa sul serio. Un ultimo sforzo per trasportare gli oggetti più importanti e...questo trasloco, lungo un mese, dovrebbe concludersi.
Nell'immagine...mio marito, dall'aria stravolta....la mia ve la risparmio....

lunedì 21 giugno 2010

Varie ed eventuali.....

Mi dicono che oggi incomincia l'estate, ma questa affermazione è poco credibile, pochè l'aria stamattina è fresca. C'è un po' di sole, timido, direi e ieri è piovuto tantissimo.
Io, intanto, sono sempre divisa tra due case; nella nuova c'è più ordine, più silenzio, forse ci sarà più serenità. Nell'altra, dove, ancora per poco, c'è il computer, regna sovrano il caos tra oggetti, mobili smontati, ricordi e ....non so nemmeno io. La mia Peggy si aggira incerta, forse non trova più i suoi punti di riferimento. Secondo me ha colto che sta accadendo qualcosa di molto serio, che non stiamo preparandoci per la solita vacanza.
Infatti leggo nel suo fumetto, che aleggia da giorni sulla sua testolina:
- Vuoi vedere che questi, mi lasciano qui?????
Quando rientraimo dalle nostre spedizioni a "casetta nuova", Peggy ci accoglie con salti e guaiti di gioia. Davvero teme di essere abbandonata.
Tranquilla Peggy. Cambierà lo scenario della nostra vita, ma i personaggi resteranno gli stessi...
Intanto, prima che mi tolgano la connessione, auguro a tutti una serena settimana.

lunedì 14 giugno 2010

Io ci sarò....


"Ricordati sempre, io ci sarò. Ci sarò nell'aria.
Allora ogni tanto, se mi vuoi parlare, mettiti da una parte,
chiudi gli occhi e cercami. Ci si parla.
Ma non nel linguaggio delle parole. Nel silenzio".
(Tiziano Terzani)


Ci sto provando.....ma è tanto difficile!

domenica 13 giugno 2010

A metà

Sono una donna a metà...tra due mezze case.
Disordine, gran confusione in entrambe.
Si, è tutto a metà, anche il mio modo di essere in questo momento. Una parte è tesa al cambiamento e l'altra un po' timorosa.
Il bello della vita....è, in fondo, in questa continua ricerca di equilibrio.

mercoledì 9 giugno 2010

Le parole per dirlo.....

Le parole

Quasi sempre nascono in fretta. E furia. Rime ne fanno poche. E vanno spesso a capo. Per darsi un tono o rimanere in bilico. A volte urlate, a volte respirate negli orecchi, a volte scritte sulle mani. Sbrindellate, consumate, esposte. Sono solo stracci al sole.

Immagine e parole sono di Giovanna Noia



Io avrei scritto: Fatemi andare via di qua e poi....sparite per sempre dalla mia vita!!!!!

martedì 8 giugno 2010

Lo Scempio Della Scuola Pubblica Sotto La Scure Di Tremonti

Dal blog di Annarita:

Riporto qui la lettera che Mila Spicola, un'insegnante palermitana ha indirizzato al ministro Tremonti. MicroMega l'ha pubblicata, ed io la riporto integralmente perchè mi appartiene totalmente.


**********


di Mila Spicola

Ministro Tremonti,

dirà lei: non ne posso più di sentirvi, voi insegnanti. Molti lo stanno già dicendo insieme a lei. Eppure, non demordo. Ci sono due tipi di alunni svogliati: quelli che a furia di rimproveri continuano imperterriti a rifiutare qualunque invito alla responsabilità e quelli invece che, sentendosi ripetere sempre la stessa cosa, alla fine rinsaviscono per sfinimento. Voglio essere ottimista, annoverare lei tra i secondi e prenderla per sfinimento. Fosse anche una minima parte dello sfinimento che ho io, alla fine di quest’annus terribilis per la scuola italiana. Stanca, amareggiata, sconsolata, eppure lei non ci riesce a prendermi per sfinimento, continuo a protestare, come i soldati alle Termopili. Magari lei non ascolterà, ma qualche italiano di “buona volontà” , come si diceva una volta, sì.

Lei mi obbliga a violare la legge. Mi piacerebbe incontrarla per dirglielo guardandola negli occhi. Lei sta obbligando la maggioranza dei docenti italiani a violare la legge. E’ esattamente quello che accade in moltissime scuole italiane. Cosa significa infatti ammassare più alunni di quanti un‘aula può contenerne, se non violare la legge? Sono ben tre le norme violate: la normativa antincendio, quella per la sicurezza negli edifici scolastici e quella igienico sanitaria. Molti sanno che lei ha tolto ben 8 miliardi all’istruzione pubblica. “C’erano tanti sprechi e siamo in tempi di crisi, bisogna razionalizzare”, saggia e incontrovertibile affermazione. Così ha giustificato la cosa. Di contro, però, le spese militari ricevono 25 miliardi di euro e leggo in questi giorni di un bonus di 19 mila euro a classe per le scuole private e leggo anche di un aumento di circa 200 euro mensili per i colleghi di religione, buon per loro, non sia mai, ma allora non bloccassero i nostri per i prossimi secoli.

Mettiamoci d’accordo. C’è la crisi o no? Un giorno c'è, un giorno non c'è, un giorno è un "anatema psicologico delle sinistre" e l'altro giorno "dobbiamo fare sacrifici". Ma non tutti, attenzione: gli statali. Io mi sono arrovellata nel tentativo di capire dove fossero quegli sprechi quando, nell’agosto 2008, ho saputo degli 8 miliardi da togliere alla scuola pubblica. Ma lei ha fugato i miei dubbi: lo spreco era studiare l’italiano, e quindi via due ore. Lo spreco era studiare la tecnologia moderna e quindi via un’ora. Questo alle medie. Escano prima i ragazzi: così hanno tempo per riflettere. Lo ha detto il ministro Gelmini. Lo spreco era recuperare i bambini con difficoltà (cosa frequentissima nei contesti dove vivo e ho scelto di insegnare io, e cioè nelle periferie), e quindi via le compresenze in talune ore di due maestri nelle elementari: a questo servivano, caro ministro. Il tutto eseguito con la furia di un boscaiolo cieco che ha distrutto chiome sane, piante rigogliose e qualche ramo secco, ma troppo pochi, in cambio della distruzione della nostra foresta amazzonica: il polmone del nostro futuro. Quelle due ore d’italiano e le compresenze servivano anche a coprire le assenze dei colleghi senza ricorrere a supplenze esterne. Inoltre: aumentiamo i ragazzi per classe: fino a 30, 33, ma sì. Realizziamo un bel parcheggio per ragazzi, non una scuola certamente. Del resto sono altre le fonti vere della formazione: la vita, la strada, la televisione, il computer. Per chi vuole studiare veramente ci sono le scuole private. Studiare cosa e come poi è da vedere.

C’è un piccolo particolare: tutto ciò è anticostituzionale. La Costituzione riconosce alla scuola pubblica, statale, italiana il compito di formare e istruire gli italiani. Le private? Una scelta possibile, non obbligata. Non era un paradiso la scuola pubblica, prima di Tremonti, ma i problemi erano altri, non certo questi, ed era una bella scuola. Chi non deve parte della sua personalità a quel docente che non dimenticherà mai?

Torniamo alle sue motivazioni: la gestione dei singoli istituti, troppi soldi, troppi. E quindi tagli anche a quella: tagli alle ore e tagli ai finanziamenti per la gestione. “Facessero una colletta i genitori, e che sarà mai qualche decina di euro”. Nulla. Ma non c’era la crisi? Nella mia regione, in Sicilia, qualche decina di euro aiuta ad andare avanti. E così avete tagliato. Nella scuola dove insegno io, una normale scuola media della periferia palermitana, ma potremmo generalizzare a tutte le scuole medie d’Italia, siamo quasi alla paralisi. Avete compiuto il miracolo: unire di colpo nord e sud nella omologazione verso il peggio. Dico quasi, perché poi, incredibilmente, docenti e dirigenti sono diventati bravi a fare i salti mortali e le capriole all’indietro. Questo lo sapevate, vero? Qual è l’unica classe di lavoratori in Italia che, nonostante tutto, continua a lavorare senza grossi drammi? La nostra. Nel senso che lei aveva ragione e che quindi, nonostante i tagli, e visto che riusciamo ad andare avanti, la scuola non ha tutti ‘sti problemi? No, aveva ragione perché per noi quelli che non devono subire le ricadute gravissime della sua scelta scellerata, ripeto, scellerata, non devono essere i ragazzi: e dunque si alza la saracinesca comunque e si fa l'appello tutte le mattine.

Però sa cosa c’è? C'è che abbiamo anche sopportato e stiamo sopportando molto, ma l’illegalità di stato dentro una scuola no. Io non la sopporto e la denuncio. Tagliare completamente i fondi di gestione delle scuole ha comportato l’impossibilità di chiamare supplenti per coprire le assenze giornaliere, adesso che non ci sono più quelle due ore che servivano a coprirle. E dunque le classi si dividono in altre classi. Giornalmente. I ragazzini si prendono la loro sedia e vagano nei corridoi in cerca di spazio. Perdendo ore di lezione. E allora: posso sopportare di lavorare meno, posso sopportare di farlo in una scuola ammuffita, con l’acqua che filtra, senza vetri (lei mi dirà: si rivolga all’amministrazione comunale), posso sopportare di non avere carta igienica per i ragazzi, sapone nei bagni, riscaldamenti a singhiozzo. In una mia classe di prima media ho 23 bambini, 4 di loro con gravissimi disagi sociali e disturbi comportamentali (sono figli di carcerati), due con problemi di apprendimento e uno disabile grave. Io insegno arte: nelle mie ore non ho insegnante di sostegno, perché sono state tagliate le ore del sostegno, come tanti sanno. A volte me ne arrivano altri 3 o 4 da altre classi.

E allora mi dica lei qual è il diritto all’istruzione negata del mio alunno disabile? Qual è il diritto all’attenzione precipua negata ai 4 bimbi con problemi sociali? E ai due che non riescono a leggere senza distrarsi? E‘ una scuola di periferia, se non li aiuto io chi li aiuta? E il resto dei compagni? Non hanno diritto alla “normalità”? E poi viene la ministra Gelmini a parlar male dei docenti del sud, di come i nostri alunni sono in fondo alle classifiche delle prove di merito: ma in queste condizioni cosa vi aspettate? E’ già un miracolo se abbiamo le sedie nella mia scuola. L’inverno lo abbiamo trascorso con muffa e infissi rotti, che puntualmente aggiustiamo stornando somme da altri fini. “Si rivolga al Comune” dirà lei. Il suo sindaco di centrodestra ha tagliato anche lui tutti i finanziamenti alle scuole: sia per il funzionamento ordinario, sia per le manutenzioni. Non ci resta che Santa Rosalia. Macchè, manco la chiesa ci appoggia, noi sciagurati delle periferie, intenta com’è a salvaguardare le scuole private.
Lei lo chiama razionamento e si riempie la bocca di frasi assurde sul come l’Italia stia reggendo la crisi. Mi scusi: ma che cavolo sta dicendo? Lo deve dire lei, una statistica o io? Ho 253 alunni, 253 famiglie cioè: un bel campione di famiglie di periferia, come ce ne sono a migliaia nella corona delle città italiane. Forse ne so parlare meglio di lei degli effetti della crisi, sig. Ministro: niente fumo negli occhi ahimè a noi che le vediamo e viviamo la verità delle cose. Perché nemmeno il contributo di 15 euro annui riescono più a pagare. Un disastro che chiamo illegalità.

Io non posso adeguarmi. Non per me stessa, che alla fine noi docenti ci abituiamo a tutto, ma per loro. Non posso più tollerare che quei ragazzi siano il bersaglio vero delle nostre scelte. E’ questa l’illegalità, non solo la 'ndrangheta, la camorra e la mafia, è questo l’esempio in cui crescono i miei ragazzi sfortunati. Ma l’illegalità e il non rispetto della legge no. A Palermo no. Non in quel quartiere: la scuola non può tollerarlo perché è l’unico baluardo dello Stato. Porti solo la sua firma questo scempio: io non voglio rendermene complice. E non mi dica che sto facendo politica, che parlo male della scuola e che un insegnante non può farlo. Io non parlo male della scuola? Come potrei? E’ la mia vita. Io dico male della distruzione che ne state facendo, parlo male di voi, ecco perché non me lo permettete. Non di fare politica, bensì di esercitare un dissenso sacrosanto. Si difenda contraddicendomi con fatti. Parlo male... Faccio politica... dice? E sia pure! Io ne ho più diritto di lei, che sia chiaro: sono io a formare i cittadini di domani, mica Lei. Lei passerà, per fortuna, ma i docenti italiani ci saranno sempre a insegnare cosa voglia dire rispettare le regole, rispettare la legge, cosa significhino parole come “comunità”, come “solidarietà”, come “eguaglianza”, come “fraternità”. Questa è politica, caro Tremonti, ed è il senso del mio mestiere. Glielo insegno di più io, non di certo Lei che gli toglie maestri, risorse e ruolo sociale: perché se si permette di uccidere il mio ruolo, insieme al mio, annulla quello di studente. Non ci aveva pensato? Lasciate i fanciulli senza guida, ne farete dei tiranni, questo diceva Platone. Quante mamme non posso riconoscersi in quella frase ripercorrendo le lotte giornaliere con i loro piccoli tiranni?

Da qualche mese mi rifiuto di accogliere ragazzi provenienti da classi divise oltre il numero consentito. E lo farò anche a fronte di ordini di servizio scritti. Venga qualcuno a obbligarmi. Venga pure. Io mi rifiuto. Il mio Dirigente mi dirà: dove li metto allora? Io la rivolgo a Lei questa domanda: dove li mettiamo? La rivolgo ai suoi elettori, che sono anche genitori: dove volete che li mettiamo i vostri figli?

E allora le faccio una proposta indecente davvero: di quei 25 miliardi alle spese militari destini nuovamente alla scuola pubblica gli 8 miliardi tolti. Oppure assegni i proventi del lotto per un anno alla messa in sicurezza degli edifici scolastici: sono questi i monumenti culturali dell’Italia che amo. La smetta di giocare con la vita e con l’istruzione dei nostri figli. Anzi, le dico di più, se posso: se ne vergogni.

(31 maggio 2010)


venerdì 4 giugno 2010

Perchè....


Durante il giorno non ci penso, presa come sono dagli avvenimenti che mi hanno travolto negli ultimi mesi. Devo lavorare, concludere serenamente l'anno scolastico, non coinvolgere i miei bambini che hanno come loro unico impegno, in questo momento, di trascorrere una estate serena. Ci sono le ultime formalità a cui adempiere, le manifestazioni finali sono andate bene....ma, invece di pensare a godermi l'estate, c'è questo trasloco forzato e lampante da portare a termine.
Davanti ai figli devo essere serena, poichè essi non c'entrano, non hanno colpa...anzi li ho quasi costretti a vivere per tanti anni qui, in un clima familiare non proprio sereno....perchè questa casa papà l'aveva costruita per me, centimetro per centimetro. Ma...non aveva calcolato che tanti spazi erano in comune, che tre famiglie, per convivere in una stessa palazzina, devono andare d'accordo, devono mettere da parte l'orgoglio, essere sinceri, disponibili..capaci di dialogare senza prevaricare l'altro, non avere come unico interesse il danaro...
Ecco, dopo, i problemi sono esplosi, hanno prevaricato il buon senso , invece di dialogare, si è preferito percorrere le vie legali, avendo come unico alibi, non trascurabile, l'essere padrone di tutto.... preferendo una figlia all'altra....
Mai....vorrò che i miei figli abitino a pochi metri da me, quando avranno una propria famiglia. Mai, rinfaccerò loro tutti i sacrifici che si fanno per tirarli su.
Qui, tra queste mura, ci sono i ricordi della mia piccola famiglia. Quel mobile comprato perchè andava bene in quello spazio, la cucina in muratura disegnata da noi e costruita da mio padre; il piano cottura in rame, con le mattonelle che ricordano le cucine di campagna di una volta; e poi la libreria massiccia, perfettamente incastrata nella parete più ampia dello studio....ora ci sono solo ombre più chiare sui muri di mobili, quadri...
Quando sono a letto, ecco, la malinconia mi assale e mi chiedo perchè, perchè, perchè......tutto questo; mi chiedo se saremo più gli stessi, dopo questa lacerazione; se chi l'ha voluta, abbia avuto almeno un attimo di esitazione, di pentimento. se si sia resa conto che indietro non si torna.
Uscirò da questa casa a testa alta, con la profonda convinzione che non vi metterò più piede.....


Lo so che i miei pensieri non sono condivisibili, ma sento che sarà così.



..

Ma....Primavera dov'è finita?



Un giorno mi sorprese la primavera
che in tutti i campi intorno
sorrideva.
Verdi foglie in germoglio
Gialle rigonfie gemme delle fronde,
fiori gialli, bianchi e rossi davano
varietà di toni al paesaggio.
E il sole
Sulle fronde tenere
Era una pioggia
Di raggi d'oro;
nel sonoro scorrere
del fiume ampio
si specchiavano
argentei e sottili pioppi.

Antonio Machado



Questi bellissimi versi dedicati alla stagione più dolce dell'anno...mi fanno sorgere un dubbio: dov'è finita fata Primavera? Qui piove da diversi giorni...che pare novembre. E io come faccio a traslocare, a trasportare scatoloni e scatoloni sotto la pioggia?

Ora potrebbe bastare, no? Un po' di sole, per favore!

mercoledì 2 giugno 2010

Mi viene da pensare che....


"Ci sono in certe vite momenti in cui le cose prendono una svolta inaspettata: una specie di deragliamento. Ti chiedi quando sia successo. Ripercorri all'indietro momento per momento tutto quello che portava lì. I bivi, le diramazioni. Così senza accorgertene ti perdi nella storia, nella TUA storia, in quella che hai messo insieme un pò alla volta e che ti racconti ogni giorno per esistere. E solo quando torni indietro capisci che il tempo non è un cerchio, ma una spirale, e che lo sforzo che fai per abbracciare il passato ti proietta di nuovo con forza verso il futuro." (M..Venezia)

Il tempo a mia disposizione è davvero poco, per cui mi ritrovo a scrivere a puntate. Come è noto a voi, miei amici blogger, in pochi mesi, eventi vari, mi hanno dato uno scossone e portato cambiamenti repentini e...inderogabili. Da queste scelte...indietro non tornerò, non torneremo , poichè è coinvolta la mia piccola famiglia.
Sto vivendo tutto con molta serenità, dopo un momento di lacerazione. Questo allontanamento dalle mie radici....mi farà bene. Infatti, lo scrivo in rosa, anzi fucsia, poichè è la speranza ad accompagnarmi, momento dopo momento....

Ora conta solo il presente!!!

venerdì 28 maggio 2010

A quel piccolo grande uomo che mi ha insegnato a credere nella forza dei sogni

Ascolta questo silenzio / di fango e di canne sottili / di acque che battono le grondaie / ma che cosa sarà delle acque / cosa sarà di noi / ascolta questo silenzio / di neve che cade dagli occhi / lo so che hai pensato anche al pianto / ma che cosa sarà della neve, cosa sarà di noi / E adesso sogna, sogna ancora / che chi sogna non dorme quasi mai / e adesso sogna, sogna amore / che chi sogna non muore quasi mai / perché la morte esiste / ma è solo un piccolo destino / perché poi c'è l'amore, l'amore / a volte lontano / a volte troppo vicino / Ci sono più fuochi che stelle / in questa notte di spire di fumo / lo sai ti ho creduta nel fuoco / ma che cosa sarà della notte, cosa sarà di noi / è una luce benigna di grano / luce d'immensa povertà / polvere di chi la sa sopportare / ma che cosa sarà della luce, cosa sarà di noi / E adesso sogna, sogna ancora / che chi sogna non dorme quasi mai / e adesso sogna, sogna amore / che chi sogna non muore quasi mai / perché la morte esiste / ma è solo un piccolo destino / perché poi c'è l'amore, l'amore / a volte lontano / a volte troppo vicino

martedì 25 maggio 2010


"...gracile come stelo di

papavero

mi sostiene il momento..."

(Pessoa)

domenica 23 maggio 2010

Nelle mia nuova casa






















Nella mia nuova casa ci saranno spazi enormi, immensi. Non esistarenno muri, barriere: potremo guardarci l'un l'altro e parlare con un tono normale, senza paura di disturbare o di dire parole che potrebbero turbare chi non sai che ti sta ascoltando.
Nella mia nuova casa ci saranno ampie finestre dalle quali entrerà tanta luce, il fresco tepore primaverile....Coltiverò i miei fiori, metterò vasetti di viole ai davanzali
Nella mia nuova casa voglio rinascere....insieme a mio marito e ai miei figli.....nella mia nuova casa

Cambio casa

Dammi una casa
che non sia mia,
dove possa entrare e uscire dalle stanze
senza lasciar traccia,
senza mai preoccuparmi dell'idraulico,
del colore delle tende,
della cacofonia dei libri vicino al letto.

Una casa leggera da indossare,
in cui le stanze non siano intasate
delle conversazioni di ieri,
dove l'ego non si gonfia
a riempire gli interstizi.

Una casa come questo corpo,
così aliena quando provo a farne parte,
così ospitale
quando decido che sono solo in visita.



E ancora un distacco...direi uno più doloroso dell'altro.

Si, vado via da questa casa, dopo averci vissuto con la mia famiglia ben 23 anni e averl visto queste mura salire giorno dopo giorno.. Avevo 16 anni quando papà decise di costruire questa casa per me.

Per tante ragioni, troppo lunghe da spiegare, ora devo lasciarla. Il tempo di raccogliere le nostre carabattole....

martedì 11 maggio 2010

Io sono di legno.....

More about Io sono di legnoUna madre e una figlia. La figlia tiene un diario e la madre lo legge. Alla storia di anaffettività, di sentimenti negati o traditi della giovane Mia, Giulia risponde con la propria storia segnata da quell'"essere di legno" che sembra la malattia, il tormento di entrambe. È come se madre e figlia si scrutassero da lontano, o si spiassero, immobilizzate da una troppo severa autocoscienza. Bisogna tornare indietro. E Giulia lo fa. Torna a riflettere sulla giovinezza ferita dall'egoismo e dalla prepotenza di una sorella falsamente perbenista, sul culto delle apparenze della madre e sul conforto che le viene da una giovane monaca peruviana, Sofia. Torna a rivivere i primi passi da medico, fra corsie e sale operatorie, il matrimonio con un primario,la lunga attesa di una maternità sofferta e desiderata. Più la storia diGiulia si snoda nel buio del passato, più affiorano misteri che chiedono di essere sciolti. E il legno si ammorbidisce. Ma per madre e figlia l'incontro può solo avvenire a costo di pagare il prezzo di una verità difficile, fuori da ogni finzione.
Dalla quarta di copertina


"....Mi credi scrupolosa, attenta, piena di volontà: E invece sono solo una che si tuffa in un dolore diverso, così il proprio brucia di meno.
Giro nelle storie degli altri, le palpo con la mano a conca, le ascolto con lo stetoscopio.
Le storie bussano dentro la gabbia toracica.
E mentre il cuore degli altri mi batte addosso, mi dimentico del mio, che è scarico di pile".


Ho letto il libro tutto d'un fiato, perchè m'interessava "scavare" in questo racconto di donne: una madre e una figlia," una storia di donne cucite", nella quale un po' tutti possiamo ritrovarci come madri, come figlie, come sorelle, come amiche....come donne. Una storia di ruoli, nei quali io ancora annaspo, perchè trovo difficile capire i miei ruoli, anche se non sono più una ragazzina.
Di sicuro sono una madre: è il ruolo che più amo e che cerco di vivere con il massimop affetto, in modo semplice.
Sono stata figlia, una figlia appassionata, dolce, ma ho smesso di esserlo il giorno che mio padre si è spento.

venerdì 7 maggio 2010

La canzone delle domande consuete

Ancora qui a domandarsi e a far finta di niente
come se il tempo per noi non costasse l' uguale,
come se il tempo passato ed il tempo presente
non avessero stessa amarezza di sale.

Tu non sai le domande, ma non risponderei
per non strascinare parole in linguaggio d' azzardo;
eri bella, lo so, e che bella che sei,
dicon tanto un silenzio e uno sguardo...

Se ci sono non so cosa sono e se vuoi
quel che sono o sarei, quel che sarò domani,
non parlare non dire più niente, se puoi,
lascia farlo ai tuoi occhi, alle mani...

Non andare... vai... Non restare...stai... Non parlare... parlami di te...

Tu lo sai, io lo so, quanto vanno disperse,
trascinate dai giorni come piena di fiume
tante cose sembrate e credute diverse,
come un prato coperto a bitume.

Rimanere così, annaspare nel niente,
custodire i ricordi, carezzare le età;
è uno stallo o un rifiuto crudele e incosciente
del diritto alla felicità...

Se ci sei, cosa sei? Cosa pensi e perchè?
Non lo so, non lo sai; siamo qui o lontani?
Esser tutto, un momento, ma dentro di te,
aver tutto, ma non il domani...

Non andare... vai.. Non restare...stai... Non parlare... parlami di te...

E siamo qui spogli in questa stagione che unisce
tutto ciò che sta fermo, tutto ciò che si muove,
non so dire se nasce un periodo o finisce,
se dal cielo ora piove o non piove...

Pronto a dire "buongiorno", a rispondere "bene",
a sorridere a "salve", dire anch'io "come va?"
Non c'è vento stasera. Siamo o non siamo assieme?
Fuori c'è ancora una città?

Se c'è ancora balliamoci dentro stasera,
con gli amici cantiamo una nuova canzone...
tanti anni e son qui ad aspettar primavera,
tanti anni ed ancora in pallone...

Non andare... vai... Non restare...stai... Non parlare... parlami di te...
Non andare... vai... Non restare...stai... Non parlare... parlami di noi...





Adamus, ho ascoltato il tuo consiglio. Il brano di guccini che mi hai proposto è davvero molto bello....e non lo conoscevo. Dunque, il blog è davvero utile, perchè possiamo scambiare non solo opinioni ma tanti "doni".
Grazie!

giovedì 6 maggio 2010

Gli erano entrate negli occhi, quelle due immagini.....



















"Gli erano entrate negli occhi, quelle due immagini, come l’istantanea percezione di una felicità assoluta e incondizionata.
Se le sarebbe portate dietro per sempre. Perché è così che ti frega, la vita. Ti piglia quando hai ancora l’anima addormentata e ti semina dentro un’immagine, o un odore, o un suono che poi non te lo togli più. E quella lì era la felicità. Lo scopri dopo, quand’è troppo tardi. E già sei, per sempre, un esule: a migliaia di chilometri da quell’immagine, da quel suono, da quell’odore. Alla deriva."
baricco


Quando la sera fa i conti con i fantasmi del passato...sono quelle immagini a tornarle nella mente....sempre le stesse diapositive che ritraggono le sue mani, gli occhi sorridenti, profondi scrutatori...e quanti anni sono trascorsi...non lo ricorda più... E' tutto così vivido, così vero: sono sempre loro, immutabili, eterni. Con i loro sogni, i loro ideali. E' quella la felicità.Lo sapevano anche allora.

mercoledì 5 maggio 2010

Dalla "Cavalleria rusticana".... O lola....




"O Lola ch'ai di latti la cammisa
Si bianca e russa comu la cirasa,
Quannu t'affacci fai la vucca a risa,
Biato cui ti dà lu primu vasu!
Ntra la porta tua lu sangu è sparsu,
E nun me mporta si ce muoru accisu...
E s'iddu muoru e vaju mparadisu
Si nun ce truovo a ttia, mancu ce trasu."

lunedì 3 maggio 2010

Divieto di indossare il burqa: prima sanzione in Italia


Una donna araba con indosso il burqa è stata multata lo scorso venerdì, 30 aprile, a Novara. La notizia è stata resa nota dalla "Tribuna novarese" nell'edizione di oggi, 3 maggio. Secondo un'ordinanza del sindaco che vieta di indossare in pubblico il burqa, la cittadina araba dovrà pagare la sanzione di 500 euro. Si tratta della prima applicazione del provvedimento.

Il primo paese europeo a bandire il velo è stato il Belgio e ora anche la Francia sta seguendo la stessa direzione ( la legge verrà presentata all'Assemblea Nazionale francese il prossimo 12 maggio, con la prospettiva che venga approvata entro l'estate ).

E' giusto vietare il velo anche in Italia?


Ho trascritto questo messaggio così come mi è giunto attraverso una mail, per aprire una discussione su FB.
Ho sempre pensato che il burqa limiti molto la donna, e le bambine, che sono costrette ad indossarlo per volere dei mariti o dei familiari.
Mi fermo qui. Ci sono tante considerazioni da fare....

Travolta da uno tsunami

"TRAVOLTA DA UNO TSUNAMI" di Patrizia Rossini , racconta il percorso di una giovane donna colpita da tumore al seno.
Il percorso è scandito da momenti davvero difficili e che, inevitabilmente, sono scolpiti nell'animo di chi li ha vissuti: dalla diagnosi, all'incontro con il chirurgo e l'oncologo, dal periodo della chemio alla "rinascita".


Ho conosciuto Patrizia quando era ancora una adolescente, bellissima e piena di grinta e di determinazione. Non mi meraviglia che abbia vinto questa battaglia, affiancata dall'amore dei suoi cari, continuando a lavorare e studiando per il concorso direttivo nella scuola primaria.
Attraverso le sue parole, Patrizia vuole socializzare, condividere questa durissima esperienza ed essere anche d'aiuto attraverso il suo sito (www.patriziarossini.it) a quante sono travolte dallo stesso tsunami.




LA SCOPERTA
" Scopri di avere un tumore e ti senti proprio così,travolta da uno tsunami: giunge lento, senza farsi notare. Onde alte si susseguono a intervalli sempre più brevi e con portata sempre maggiore.
Di colpo tutto il mondonon c'è più...non c'è più aria, non c'è più luce: buoi totale! Annaspiin questa massa d'acquacome se stessi al centro del mare e un vortice di correnti ti risucchiasse.
Tra una probabile diagnosi e l'altra, perdi il fiato, il cuore scoppia dentro al petto......."

sabato 1 maggio 2010

E non finisce mica il cielo





E non finisce mica il cielo
Anche se manchi tu
Sara' dolore o e' sempre cielo
Fin dove vedo.
Chissa' se avro' paura
O il senso della voglia di te
Se avro' una faccia pallida e sicura
Non ci sara' chi rida di me
Se cerchero' qualcuno
Per ritornare in me
Qualcuno che sorrida un po' sicuro
Che sappia gia' da se'.
Che non finisce mica il cielo
E se e’ la verita'
Possa restare in questo cielo
Finche' ce la fara'

Se avro' una faccia
Pallida e sicura, sicura.
Non ci sara' chi rida di me.
Perche' io avro' qualcuno,
Perche' aspettando te .....
Potrei scoprirmi ancora sulla strada
Per ritornare me, per ritornare in me,
Per ritornare in me

Mia Martini


La tua assenza...è un dato inconfutabile.In questo mese ho compreso, solo in parte, cosa significhi non sentire più la tua voce, la tua risata calda, coinvolgente...non incontrare più i tuoi occhi divertiti. Ma è ancora poco, pochissimo di fronte a tutta la vita che mi resta. Qui, nella mia famiglia, accanto all'uomo che ho sposato, ai nostri figli.
Non basterà il resto della vita per capire cosa eri per me, cosa ha rappresentato la nostra amicizia, la nostra complicità, per entrambi.
Ho voglia di pensieri positivi stasera, almeno ci provo....

martedì 27 aprile 2010

domenica 25 aprile 2010

Un acrostico da Annarita






















R
incorro
Oasi di
Sferiche
Armonie
Lievi
Impalpabili
Nascondigli
Dell'
Anima

A
nélo un
Dolce
Oblio che
Ricerco negli
Anfratti
Nascosti di
Tacite
Emozioni

Annarita Ruberto


Un po' di tempo fa Annarita, la blogger versatile e creativa che tutti conosciamo, scrisse questo acrostico per me. Io l'ho postato come pensiero sulla mia pagina di FB. Oggi sembra che queste parole vogliano dirmi qualcosa in più, quasi indicarmi una strada, una alternativa ai miei pensieri, non proprio positivi. Ecco, volevo farvi partecipi di questo dono.
Grazie Annarita.

Da un pensiero di Primo Levi a....."O bella ciao"

"Ogni tempo ha il suo fascismo. A questo si arriva in molti modi, non necessariamente col terrore e l'intimidazione poliziesca, ma anche negando o distorcendo l'informazione, inquinando la giustizia, paralizzando la scuola, diffondendo in molti sottili modi la nostalgia per un mondo in cui regnava sovrano l'ordine" (Primo Levi, 1974)

domenica 18 aprile 2010

....aspetto....e intanto....






















Aspetto, passano i treni, il caso, gli sguardi.

Ma io non voglio i cieli nuovi.
Voglio stare dove sono già stato.
Con te, tornare.
Quale immensa novità tornare ancora,
ripetere, mai uguale, quello stupore infinito!
E finché tu non verrai,
io rimarrò alle soglie dei voli, dei sogni, delle scie.
Immobile.

"Pedro Salinas


Lo so che non sono una buona compagnia, in questo momento, che non vengo più a trovarvi...che non dovrei comportarmi così...non è da me.
Passerà.
Vi voglio bene e vi abbraccio tutti.

domenica 11 aprile 2010

Quel posto che non c'è

Ho tanta voglia di rifugiarmi in un posto che mi dia serenità, tranquillità. Capace di allontanare da me pensieri cupi, malinconici...che parlano di assenze, di distacchi...e di tanti altri problemi che da un po' di tempo mi sembrano irrisolvibili.
Ho voglia di un posto che non c'è....

"Lasciami andare a vedere il sogno, la velocità, il miracolo, non fermarmi con uno sguardo triste, questa notte lasciami vivere laggiù sull'orlo del mondo, solo questa notte, poi tornerò...
Così si chiuderà il cerchio delle cose non accadute."

baricco " Questa storia"







sabato 10 aprile 2010

Quando il piccolo di casa compie 18 anni.....

ti rendi conto che bambini non ce ne sono più attaccati alle tue gonne...

In verità Giuseppe, questo è il suo nome, già da tempo non è più attaccato alle mie gonne e, approfittando delle conquiste di suo fratello maggiore, è cresciuto in fretta.

Che dire....lui è sempre così: sorridente, capelli alla spina, da quando è nato, due fossette sulla guance e una passione smodata per moto, auto....

Ma mica per guidarle....nooooo....per smontarle, ridurle a pezzettini, aggiustarle e rimontarle, perfettamente funzionanti. Lo studio di casa pare una officina meccanica.
Il suo profumo preferito? Quello della benzina! Lo inebria, così mi dice... E poichè sono del parere che le passioni vadano assecondate, lo lascio fare...

Buon Compleanno, Giuseppe!

martedì 6 aprile 2010

Mine vaganti

"Gli amori impossibili non finiscono mai. Sono quelli che durano per sempre".
("Mine vaganti")








Io quetso film l'ho visto e mi è piaciuto!

sabato 3 aprile 2010

Serena Pasqua a tutti....


The light of Easter day to disperse the darkness of heart and spirit: You always hope to hear that peace which gives serenity...

venerdì 2 aprile 2010

Incontro


"L'ultima volta che la vide non sapeva che era l'ultima volta che la vedeva.

Perché?

Perché queste cose non si sanno mai.

Allora non fu gentile quell'ultima volta?

Sì, ma non a sufficienza per l'eternità"



dal WEB

giovedì 1 aprile 2010

Frammenti



"Andavo di fantasia, e di ricordi, è quello che ti rimane da fare, alle volte, per salvarti, non c'è più nient'altro. Un trucco da poveri, ma funziona sempre".

"Non ti ho amato per noia, o per solitudine, o per capriccio. Ti ho amato perché il desiderio di te era più forte di qualsiasi felicità. E lo sapevo che poi la vita non è abbastanza grande per tenere insieme tutto quello che riesce ad immaginarsi il desiderio. Ma non ho cercato di fermarmi, né di fermarti. Sapevo che lo avrebbe fatto lei. E lo ha fatto. È scoppiata tutto d'un colpo.
È uno strano dolore... Morire di nostalgia per qualcosa che non vivrai mai..."


Baricco "Novecento"

Credo che Baricco non necessiti di recensioni. Io lo adoro...ma secondo me, va preso a piccole dosi. Ogni tanto un capitolo, un brano, che sottolineo e rileggo, quando voglio "ricrearmi" o quando le mie domande non trovano una risposta....

mercoledì 31 marzo 2010

"Maria prima della resurrezione" di Alda Merini


Lasciate che la morte
abiti nel mio cuore,
lasciate pure che del vento della mia giovinezza
e dei miei grandi amori stellari
non rimanga più nulla,
lasciatemi nella prigione del dolore.
L'amore di Dio
era una grande prigione
entro la quale ho cantato i miei alleluia, la mia giovinezza,
l'attesa di questo figlio.
Ma ora ogni suo chiodo
mi strappa la carne.
Pensavo che i Profeti
avrebbero avuto misericordia
di una povera madre,
ma invece non è così.
La morte odora di fresco,
la morte è una seconda resurrezione,
la morte è un giardino immenso.
Ma per entrare in questo giardino
bisogna conoscere il senso della morte.
Nessuna donna come me
si è vista strappare le viscere dal cuore,
la carne dal suo sentimento.
Come dire a Dio Supremo
che il mio amore era fatto di carne,
che il mio amore era fatto di lacrime,
che il mio Gesù
è nato su un trono di luce,
che è cresciuto
nel più grande degli anfiteatri,
che è il re di tutta la terra?
Qualsiasi madre direbbe la stessa cosa,
ma questo era il Dio vero,
ma questo era veramente il Messia.
L'ora della verità mi è sopra
ed è un tremendo terremoto,
ma mio figlio risorgerà
e la sua resurrezione
avvolgerà l'universo.
Mio figlio è veramente il Messia,
mio figlio è il Re dei Re.

Alda Merini, da: Magnificat, un incontro con Maria, Frassinelli 2002.

martedì 30 marzo 2010

Mille anni che sto qui.....



"Quante cose può perdere un uomo eppure restare se stesso?
Può perdere l'amore, il denaro, la posizione, una persona cara. La dignità. Può sprecare il suo talento o perdere la grande occasione, mancare l'appuntamento al quale si è preparato tutta la vita. Può perdere i suoi ideali, i suoi sogni e, alla fine, anche la memoria.
E se un uomo fosse tutto questo? Tutte le vite che avrebbe potuto vivere, tutto ciò che ha perso?"

" Mille anni che sto qui" di Mariolina Venezia


Vincitore del Premio Campiello 2007, il romanzo narra le vicende di una singolare famiglia di Grottole, un paese in provincia di Matera, che vanno dall'unità di Italia, fino alla caduta del muro di Berlino.
La famiglia Falcone, che non è la famiglia d'origine dell'autrice, rappresenta la storia di tutte le famiglie del suo paese, ricostruita attraverso i suoi ricordi di bambina.
Ho letto questo romanzo, dallo stile intenso, veloce e coinvolgente, con molto piacere, perchè ho ritrovato i problemi della mia terra, ma anche gli stessi odori e i medesimi colori.
Ho scelto questo brano, perchè vi leggo rimpianto, nostalgia, fragilità.... e noi siamo tutto questo

Leggetelo, vi piacerà.

lunedì 29 marzo 2010

Se mi chiamassi


Se mi chiamassi, sì,
se mi chiamassi!
Io lascerei tutto,
tutto io getterei:
i prezzi, i cataloghi,
l'azzurro dell'oceano sulle carte,
i giorni e le loro notti,
i telegrammi vecchi
e un amore.
Tu, che non sei il mio amore,
se mi chiamassi!

E ancora attendo la tua voce:
giù per i telescopi, da una stella
attraverso specchi e galleri...e di anni bisestili
può venire. Non so da dove.
Dal prodigio, sempre.
Perché se tu mi chiami
sarà da un miracolo,
ignoto, senza vederlo.

PEDRO SALINAS

sabato 27 marzo 2010

Sempre e per sempre

....
"E il vero amore può
nascondersi,
confondersi
ma non può perdersi mai
Sempre e per sempre
dalla stessa parte mi troverai
Sempre e per sempre
dalla stessa parte mi troverai".





Vi prego, non mi dite nulla. Sono serena, sto bene qui con voi, ma provo tanta malinconia. Ho bisogno di coccolarmi con le parole di De Gregori.

martedì 23 marzo 2010

L'importanza di questo spazio


Addio, addio amici miei.
Con un sorriso vi saluto. No, non versate lacrime,
non ne ho bisogno.
Voglio soltanto il vostro sorriso.
Se la tristezza vi assale, pensatemi.....
e io sarò felice. Ricordate bene:
quando vivi nel cuore di chi ami,
non morirai mai.
(Rabindranath Tagore)








Cari amici blogger,
è vero, questo spazio è importante, perchè mi fa sentire il vostro calore e la vostra vicinanza
discreta, silenziosa.
Con il tempo ritornerà tutto come prima, o quasi.
Vi abbraccio.
Rosalinda-Serenella

venerdì 19 marzo 2010

Per fare a meno di te.....





14 novembre 2009
"Intermezzo musicale? Si, forse. Sicuramente intermezzo nei miei pensieri di sempre, nella mia quotidianità, piacevolmente voluta, scandita da gesti uguali, rassicuranti, disperatamente cercata, quando senti che alcune certezze si sfaldano.
Intermezzo vissuto un sabato mattina di novembre, inondato di sole. E certo, è l'estate di San Martino.
Ci siamo fatti vecchi, ma gli occhi sono sempre quelli, pieni di luce, del piacere di rivedersi.
Quattro chiacchiere, una cioccolata calda, dolcissima, sorseggiata guardandoci negli occhi, la consapevolezza che meglio essere amici oggi, che niente domani."



Si tratta di un vecchio post, nel quale raccontavo di una giornata speciale,trascorsa in compagnia di una persona che non c'è più, scomparsa improvvisamente martedì.
Ora non vivremo nemmeno quel poco di amicizia che le circostanze ci concedevano,ora niente più sogni, desideri, niente di niente.
E io, che mi rendo perfettamente conto di quel che è accaduto, non ho più voglia di niente....forse nemmeno di questo spazio.

mercoledì 17 marzo 2010

Ciao Michele!




Aspetto d'incontrarti


in un punto del tempo

per tenderti la mano


e sentire il tuo affanno


colmare il vuoto

del mio inseguimento.

Urrasio


domenica 14 marzo 2010

Ignorarsi....


Colazione del mattino

Ha messo il caffè

Nella tazza
Ha messo il latte
Nella tazza di caffè
Ha messo lo zucchero
Nel caffè latte
Con il cucchiaino
Ha girato
Ha bevuto il caffè latte
Senza parlarmi
Si è acceso
Una sigaretta
Ha fatto dei cerchi
Con il fumo
Ha messo la cenere
Nel portacenere
Senza parlarmi
Senza guardarmi
Si è alzato
Ha messo
Il suo cappello sulla testa
Ha messo
Il suo impermeabile
Perché pioveva
E' parti
sotto la pioggia
Senza una parola
Senza guardarmi
E io ho preso
la mia testa nella mano
E ho pianto.

Prevert

Il descrivere questo momento in terza persona lo rende tremendamente freddo, distaccato, impersonale. Vi percepisco indifferenza, rancore. Forse era preferibile parlarsi, chiarire, magari litigare....

sabato 13 marzo 2010

Per Alexia



































Cara Alexia,
è da un po' che ci pensavo e...sono due ore che cerco di inviarti dei fiori, virtuali certo, per ringraziarti di aver reso grazioso il mio blog e rispondente ai miei desideri.
Inutile dirti che per via mail non ci sono riuscita. Ed ancora più inutile ricordarti quanto sono imbranata, poichè lo sai già.
Allora ho pensato di postare qui il mio omaggio floreale per te. Sono fiori di campo semplici, come sei tu, ma coloratissimi. Mettono allegria e voglia di vivere.
E' questo che tu trasmetti a me e, sicuramente, a quanti frequentano il tuo spazio.
Il web riserva delle belle sorprese e ci permette di conoscere tante persone disponibili che semplicemente mettono la propria creatività a servizio degli altri.
Grazie, grazie di tutto.
Un abbraccio.
Rosalinda






venerdì 12 marzo 2010

Solitudini composte

































Da qui a sera
avrò tempo per dimenticarti,
o tutto il tempo
per uccidermi in un ricordo.

Da qui a sera,
saranno ore di primavera,
di solitudini composte
come fosse vero che eri e sei
il tempo che non torna.

Un pensiero a forma di te
muove, come fosse vento,
i rami e le foglie.

Starti dentro in eterna distanza,
osservarti andare
mentre io, solo per sopravviverti,

a me,
solo a me,

nel silenzio della pietra
e nel dove dell'acqua
ritorno.


beatrice niccolai


Troppo belli questi versi per non postarli. Li sento anche tanto miei, soprattutto quando affermano che "sei il tempo che non ritorna".
Forse più che il pensiero di un amore lontano nel tempo, sul far della sera, mi accompagna la consapevolezza che nulla può tornare.
E si, stasera sono un po' malinconica.

giovedì 11 marzo 2010

"Il primo che questa estate si lamenta del caldo....lo gonfio!"
























"Il primo che questa estate si lamenta del caldo....lo gonfio!"

Non è da me essere così violenta ma....questa immagine, che gira tra i link di FB, mi ha divertita, perciò la propongo a voi.
Davvero non se ne può più del freddo, della pioggia e della neve. Basta!
Io poi amo il caldo, il sole, il mare, l'afa, il sudore....forse perchè sono nata in Venezuela!


domenica 7 marzo 2010

Donne che stanno cambiando il mondo


"Noi adesso possiamo andare in giro per il villaggio

senza alcun problema, ma cio' che amo di più del mio lavoro

è di essere sempre in relazione con le persone:

a me piace stare insieme alle altre donne,

mi piace lavorare con loro, mi piace uscire, venire al sentare( il centro)

e incontrarle...., discutere


Chalear, Bangladesh

Nel mondo tante donne si battono per vivere in maniera più dignitosa...

domani viviamo questa tanto discussa giornata pensando a loro....


sabato 6 marzo 2010

....ma quale "FESTA DELLA DONNA"?






























"La prima fatica che vediamo nella vita è quella delle donne.
Cresciamo accompagnati da essa, ma raramente la misuriamo. La fatica interminabile della donna attorno a noi, della madre e poi della moglie, è una fatica che non lascia tracce, ricomincia sempre daccapo, perchè noi uomini siamo come i muratori che lavorano a costruire e che, costruendo sciupano e sporcano...."

Corrado Alvaro

Ecco che lunedì, puntuale, ritorna la "Festa della donna", come ritornano tante feste: quella del papà, degli innamorati, della mamma: tutte nel calderone del consumismo.
Questa festa, che si celebrerà l'8 marzo e che amo definire "Giornata Internazionale di lotta e di festa della donna", deve solo ricordare a tutti noi il cammino faticoso che le donne hanno compiuto per la conquista di tanti diritti.
Che nostalgia dei cortei ai quali partecipavo quando ero giovane....




mercoledì 17 febbraio 2010

Angeli






























Angeli vedi nella prima luce
tra la rugiada curvarsi
Cogliere e volar via con un sorriso:
crescon per loro i fiori?


Angeli vedi quando il sole
infuria tra le sabbie roventi
Cogliere e volar via con un sospiro:
ed i fiori avvizziti con sé portano.

Emily Dichinson



domenica 7 febbraio 2010

Due fidanzate


"Donna seduta" Massimo Speroni



Come sei alta Mafalda!

Non ti hanno voluta nemmeno

nella squadra di pallacanestro

per la tua altezza irregolare.

Lassù, però,

ce l'hai una bellezza.

Sicchè se vuoi

sii la mia fidanzata:

prima di ogni altro mi dirai

che sta arrivando il treno.

Darai briciole ai piccini dell'aquila.

Cercherai con le dita

gli sguardi che ho perduto sulla luna

e con le stesse mani

fresche di nuvole

mi toccherai la fronte, i capelli.







Come sei bassa

Vanessa!

Quando tu passi in metropolitana,

il cancello girevole

non fa nessuno scatto.

Però, laggiù

ce l'hai una bellezza.

Sicchè se vuoi

sii la mia fidanzata:

meglio di ogni altro

mi avvertirai dell formiche rosse.

Chinndo il capo

sparirai nell'erba falciata

e ti farai cercare con grida e con sorrisi.

Quando ti avrò trovata

ti ascolterò in ginocchio

e mi convincerai

del buon sapore della terra.


E' un po' come dire: due fidanzate sono meglio di una. Ho letto questa poesia tantissimi anni fa, su un libro di lettura di III elementare. Mi piacque, la ricopiai su una agenda e l'altro giorno è saltata fuori. La trovo molto divertente...Non vi pare.