Ed è qui che io abito,nel centro del mio giorno con i piedi per terra e mare tutto intorno.

sabato 28 gennaio 2012

Lasciami andare

Ti prego, lasciami andare. Basta con i ricordi, con i rimpianti...con le poche cose che abbiamo vissuto insieme.
Non ce la faccio a vivere così, scissa in due, tra presente  e passato, senza nessun futuro, perchè ora per davvero non ci sarà più alcun futuro per noi.

Lasciami andare...voglio vivere questo presente accanto all'uomo che che amo di un amore vero, reale, fatto di quotidianità, di piccole gioie e dolori, preoccupazioni...ma è la mia vita reale.
Non saprò mai cosa veramente cosa pensavi di noi due, cosa hai pensato, quando in passato, in quel passato remoto, abbiamo vissuto una breve e intensa storia. Non sono mai più stata così appassionata, emozionata... innamorata. Ma è passato ed io non posso distruggermi al ricordo di qualcosa che non ha avuto, forse, per te lo stesso significato..  
Ci piacevamo tanto, nessuno mi ha più guardata così profondamente, intimamente, nell'anima, fino a sconvolgermi.
Ma ora non ci sei più, in modo totale, assoluto e questa assenza  è un vuoto che non riesco a riempire in modo alcuno.

Lasciami andare, anche se questo significa star male, perchè, pur senza vederti, sentirti, sapevo che c'eri da qualche parte.

giovedì 26 gennaio 2012

L'alloggio segreto

Stamattina, con i miei alunni di quinta, ho assistito ad uno spettacolo teatrale "L'alloggio segreto", un monologo liberamente tratto dal diario di Anna Frank. L'attrice raccontava in terza persona  la vita della ragazzina ebrea; scenario semplice, essenziale. Parole, c'erano tante parole e suoni, soprattutto il fischio di un treno che irrompeva nel silenzio del teatro.
Inizialmente ho temuto che i bambini si annoiassero, reggere per un'ora un monologo di quella portata, non era semplice.
Invece i miei alunni mi hanno stupita, come sempre. Hanno ascoltato in religioso silenzio e hanno, poi, rilvelato pensieri e sensazioni che mi hanno commossa. (...si vede  che sto invecchiando).


giovedì 19 gennaio 2012

"Andava e sapeva dove andare.
Questo era tutto.
Sensazione meravigliosa.
Di qua
ndo il destino finlamente si schiude, e diventa sentiero distinto e ormai inequivocabile dell'avvicinamento.
Quell'accostarsi.
Si vorrebbe non finisse mai.
Il gesto di consegnarsi al destino.
Quella è un'emozione.
Senza più dilemmi, senza più menzogne.
Sapere dove. E raggiungerlo.
Qualunque sia, il destino."



[A. Baricco]




Forse...mi sono consegnata al mio destino...ma dove andare, ancora non lo so. Intanto aspetto...

venerdì 13 gennaio 2012

MATTINO



Era necessario un addio, perché capissi,
che non c'è un addio per noi.

Per sempre porterò in me quest'alba

come segno di bruciatura.
Alzàti sul far del giorno,
partimmo verso l'aeroporto grigio
ed eravamo contenti, perché era così lontano.

La mia ultima parola fu un sorriso.


E sopra di noi sorgeva con l'addio

l' incontro vero e l'amore.


Blaga Dimitrova
1961, Praga

giovedì 12 gennaio 2012

Vicolo di Salvatore Quasimodo

Mi chiama talvolta la tua voce

e non so che cieli ed acque

mi si svegliano dentro:

una rete di sole che si smaglia

sui tuoi muri ch’erano a sera

un dondolio di lampade

dalle botteghe tarde

piene di vento e di tristezza.

Altro tempo: un telaio batteva nel cortile

e s’udiva nella notte un pianto

di cuccioli e bambini.

Vicolo: una croce di case

che si chiamano piano,

e non sanno ch’è paura

di restare sole nel buio.

Salvatore Quasimodo

mercoledì 11 gennaio 2012

Quando la tempesta sarà finita, probabilmente non saprai neanche tu come hai fatto ad attraversarla e a uscirne vivo.

Anzi, non sarai neanche sicuro se sia finita per davvero. Ma su un punto non c’è dubbio. Ed è che tu, uscito da quel vento, non sarai lo stesso che vi è entrato.

Haruki Murakami

T' amo

T'amo per tutte le donne che non ho conosciuto.
T'amo per tutte le stagioni che non ho vissuto.
Per l'odore d'altomare e l'odore del pane fresco.
Per la neve che si scioglie, per i primi fiori
Per gli animali puri che l'uomo non spaventa
T'amo per amare,
T'amo per tutte le donne che non amo.
Sei tu stessa a riflettermi io mi vedo così poco
Senza di te non vedo che un deserto
Tra il passato e il presente
Ci sono state tutte queste morti superate senza far rumore,
Non ho potuto rompere il muro del mio specchio.
Ho dovuto imparare parola per parola la vita
Come si dimentica.
T'amo per la tua saggezza che non è la mia,
Per la salute,
T'amo contro tutto quello che ci illude
Per questo cuore immortale che io non posseggo.
Tu credi di essere il dubbio e non sei che ragione
Tu sei il sole forte che mi inebria
Quando sono sicuro di me.


(Paul Éluard)

martedì 10 gennaio 2012

Or sulle mani
mi respiri tu
solitudine
lenta fatica d'amore.

ANTONIA POZZI

lunedì 9 gennaio 2012

Inviti superflui


Vorrei che tu venissi da me in una sera d'inverno e,stretti assieme dietro ai vetri,
guardando la solitudine delle strade buie e gelate,ricordassimo gli inverni delle favole,dove si visse insieme senza saperlo.


 Dino Buzzati







martedì 3 gennaio 2012

Il futuro



E so molto bene che non ci sarai.
Non ci sarai nella strada,
non nel mormorio che sgorga di notte
dai pali che la illuminano,
neppure nel gesto di scegliere il menù,
o nel sorriso che alleggerisce il "tutto completo" delle sotterranee,
nei libri prestati e nell'arrivederci a domani.

Nei miei sogni non ci sarai,
nel destino originale delle parole,
né ci sarai in un numero di telefono
o nel colore di un paio di guanti,di una blusa.
Mi infurierò,amor mio, e non sarà per te,
e non per te comprerò dolci,
all'angolo della strada mi fermerò,
a quell'angolo a cui non svolterai,
e dirò le parole che si dicono
e mangerò le cose che si mangiano
e sognerò i sogni che si sognano
e so molto bene che non ci sarai,
né qui dentro,il carcere dove ancora ti detengo,
né là fuori,in quel fiume di strade e di ponti.
Non ci sarai per niente,non sarai neppure ricordo,
e quando ti penserò,penserò un pensiero
che oscuramente cerca di ricordarsi di te.

 Julio Cortazàr

lunedì 2 gennaio 2012


  • E se passate fate piano
    che Fata dorme dal mattino
    che l'uomo per la guerra le partì
    e dietro la collina si sbiadì
    e nel castello sopra il fiordo,
    la luce sfiora per ricordo
    le coppe che restarono così;
    e il vento smuove le vetrate
    e a volte un'eco di risate
    un tempo risuonavano da lì
    ma non passateci d'aprile
    che non potreste più vedere
    le rose come quando lui era qui;.

    E quando c'era lui le sale
    erano piene mille sere
    di gente e luci e scherzi di buffoni,
    e feste fino all'alba e poi canzoni;
    e lui stringeva fra le dita
    la pietra verde della vita
    e chi partiva sempre ritornò
    tornò anche un figlio trovatore
    scappato senza far rumore
    per altre luci che poi non capì
    e un drago fatto con la paglia
    bruciava all'alba sulla soglia
    perche il dolore non entrasse lì.

    Tu che ne sai che passi e guardi
    di Fata e tutti i suoi ricordi
    del sogno che ha battuto la realtà?
    La polvere si è fatta antica
    e sul sentiero c'è l'ortica
    ma Fata non ci crede e non lo sa.
    Ha fretta e l'abito è sgualcito
    ma è la gran sera che ha aspettato
    e il conto della sabbia è fermo già
    e lui che bussa e lui che torna qua,
    e si riaccendono le luci
    ad una ad una stanze e voci
    e servi e cani ancora tutti là:
    è lui, sorride sulla porta
    è lui, lo stesso di una volta
    ma chiede scusa e non l'abbraccerà;
    ha gli occhi stanchi, è sempre bello
    ma tiene addosso quel mantello
    che non si toglie e non si toglierà.
    Circa 15 anni fa ho spiegato ai miei alunni la vita nel castello, con questo splendido brano di Roberto Vecchioni. Poesia pura, struggente, malinconica, che arrivò immediatamente al cuore dei miei bembini di allora. Il ruolo della donna, la sua vita nel castello; l'uomo, il  guerriero, che non tornerà ...

    Non so perchè stamattima mi sono alzata con questo motivetto in testa. Questa casa, a volte, mi sembra davvero un castello con tante inferriate alle porte,scale....e io mi sento una castellana in attesa di qualcuno che non tornerà...

domenica 1 gennaio 2012

Dopo un po'


Dopo un pò impari la sottile differenza
 tra tenere una mano e incatenare un'anima.
E impari che l'amore non è appogiarsi a qualcuno
 e la compagnia non è sicurezza.
E inizi a imparare che i baci non sono contratti 
 e i doni non sono promesse.
E incominci ad accettare le tue sconfitte a testa alta
e con gli occhi aperti con la grazia di un adulto
non con il dolore di un bimbo.
Ed impari a costruire tutte le strade oggi
perchè il terreno di domani è troppo incerto per fare piani.
Dopo un pò impari che il sole scotta,se ne prendi troppo.
Perciò pianti il tuo giardino e decori la tua anima,
invece di aspettare che qualcuno ti porti i fiori.
E impari che puoi davvero sopportare,
che sei davvero forte,
e che vali davvero.


Karla Troiani


Magari questi versi potrebbero servire come propositi per il nuovo anno....