Ed è qui che io abito,nel centro del mio giorno con i piedi per terra e mare tutto intorno.

martedì 29 marzo 2011

Attesa

Aspetto d'incontrarti

in un punto del tempo

per tenderti la mano

e sentire il tuo affanno

colmare il vuoto

del mio inseguimento.


Urrasio

 

domenica 27 marzo 2011

Cosa sognano i pesci rossi

 E' il nome del romanzo di Marco Venturino, autore e direttore di divisione di anestesia e terapia intensiva all'Istituto Europeo di Oncologia di Milano.
 La trama.
All'amministratore delegato di una importante azienda viene diagnosticato un tumore in metastasi avanzata. Non si potrebbe operare, ma un chirurgo famoso lo fa lo stesso. Il paziente verrà parcheggiato in terapia intensiva,poichè  l'operazione non riesce. Tra quest'uomo ormai menomato, incapace di comunicare, in attesa della morte, e il medico di terapia intensiva che deve prendersi cura di lui, comincia un rapporto tormentato e umanissimo che l'autore descrive nei dettagli più personali, suddividendo il romanzo in capitoli, uno raccontato in prima persona dal malato, l'altro dal medico.

Il romanzo, pubblicato nel 2006, è capitato tra le mie mani lo scorso mese e l'ho letto tutto d'un fiato, presa dal particolare modo di raccontare la vicenda: da una parte le parole, le emozioni de “la faccia verde”, quella del medico, dall'altra quella di un ricoverato, “i pesci rossi”. Descrivono, ognuno dal proprio punto di vista, la quotidianità della vita in terapia intensiva, il decorso della malattia, il mondo esterno, la classe medica.
Il protagonista malato, Pierluigi, viene definito un pesce rosso perché essendo stato tracheotomizzato non può parlare ma solo muovere le labbra senza emettere alcun suono come un pesce rosso in un acquario e diventa un’impresa ardua per chi gli sta vicino capire cosa desidera.
E ‘ un libro duro, doloroso, commovente ma anche,sotteso, in alcuni momenti da una amara ironia.

Concludo con le parole finali dell’autore: “Vorrei solo che rimanesse addosso, a chi ha avuto la pazienza di leggere questo libro fino in fondo, un odore particolare delle cose umane. Un odore che viene fuori dalle zone di confine tra la vita e la morte, ove i silenzi della vita e i rumori della morte assumono fattezze di giganti deformi. Un odore forse fastidioso che, come spesso capita per gli odori, siamo tentati di cancellare dalla nostra vita di tutti i giorni. Ma questo odore c’è e io ho cercato di farlo annusare. A chi mi legge decidere se ci sono riuscito bene o male. A tutti l’augurio di non fiutarlo più da vicino”.

sabato 26 marzo 2011

LA PACE non è un problema solo dei grandi

“No, non è un problema solo dei grandi. Anzi, comincio a dubitare che la pace, in questo vecchio mondo, possano essere i grandi a farla fiorire.

E allora ragazzo spezzati in quattro per la pace. Prega per la pace. Allenati al dialogo. Cambia il tuo cuore. Educati alla pace. Si, perché la pace è anche un’arte che si impara.

Non basta lo slogan. Non basta una marcia. Non basta un cartello. Ci vuole lo studio. Occorre il confronto. Occorre soffrire.

Ti sarà necessario anche prendere posizione: l’equilibrismo non è il modo giusto per difendere la pace.

Dai, ragazzo! Per la pace fatti in quattro pure tu! Ce la farai!”
(don Tonino Bello)

lunedì 21 marzo 2011

La guerra che verrà


La guerra che verrà
non è la prima. Prima 
ci sono state altre guerre.
Alla fine dell'ultima
c'erano vincitori e vinti.
Fra i vinti la povera gente
faceva la fame. Fra i vincitori
faceva la fame la povera gente egualmente.

   Bertolt Brecht

                                                                                                                    


venerdì 18 marzo 2011

Patriottici per caso?

Ieri mi è venuto un groppo alla gola, quando i miei alunni hanno cantato, con la mano sul cuore, impettiti nella loro divisa scolastica, l'Inno di Mameli.
Patriottici per caso? NOOOOO!  Credono per davvero a quello che è costato unire l'Italia e restare uniti sotto una unica bandiera.