Ed è qui che io abito,nel centro del mio giorno con i piedi per terra e mare tutto intorno.

giovedì 6 settembre 2012

Quasi una preghiera

Non credo
al diritto dei più forti,
al linguaggio delle armi,
alla potenza dei potenti.
Voglio credere
ai diritti dell'uomo,
alla mano aperta,
alla potenza dei non-violenti.
Non credo
alla razza o alla ricchezza, ai privilegi,
all'ordine della forza e dell'ingiustizia:
è un disordine.
Non credo
di potermi disinteressare
a ciò che accade lontano da qui.
Voglio credere
che il mondo intero
è la mia casa e il campo nel quale semino,
e che tutti mietono ciò che tutti hanno seminato.
Non credo
di poter combattere altrove l'oppressione,
se tollero l'ingiustizia qui.
Voglio credere
che il diritto è uno,
tanto qui che altrove,
che non sono libero
finché un solo uomo è schiavo.
Non credo
che la guerra e la fame siano inevitabili
e la pace irraggiungibile.
Voglio credere
all'azione semplice,
all'amore a mani nude,
alla pace sulla terra.
Non credo
che ogni sofferenza sia vana.
Non credo
che il sogno degli uomini resterà un sogno
e che la morte sarà la fine.
Oso credere invece,
sempre e nonostante tutto,
all'uomo nuovo.
Oso credere al tuo sogno, o Dio,
un cielo nuovo, una terra nuova
dove abiterà la giustizia

Dorothee Solle

2 commenti:

il monticiano ha detto...

Vorrei poterlo credere anch'io, ma...

serenella ha detto...

Non è facile credere in modo incondizionato. la penso come te, caro Aldo.