Ed è qui che io abito,nel centro del mio giorno con i piedi per terra e mare tutto intorno.

domenica 8 febbraio 2009

Due sorelle


Due sorelline, forse gemelle.

Sembrano complici, gia' con le idde molto chiare

su quello che sara' il rapporto con il proprio corpo e sulla propria femminilita'.

Anch'io ho una sorella piu' piccola di me di quattro anni: un uragano, una tempesta.

Da piccola faceva disperare i miei genitori perche' non voleva studiare, era birbante, capricciosa

e...bellissima: occhioni verdi e capelli neri e ricci.

Conquistava tutti con la sua bellezza e a sua simpatia, la sua intelligenza brillante.

Ma di studiare ....non se ne parlava.

Delle due sembravo io la sorella minore, perche' vivevo in muta adorazione delle sue gesta.

Mai puntuale, sempre quella dell'ultimo momento, che tutti aspettavano con ansia.

Avevamo amici in comune e facevamo tutto insieme. Ci azzuffavamo per una gonna, per un

disco...ma non potevamo stare l' una senza l'altra.

A sedici anni alcuni amici mi volevano ospite a Roma per diversi giorni...

Bene, lei si oppose con tutte le sue forze

adducendo come giustificazione:- E io, con chi le dico le preghiere, la sera?

Per una volta la spuntai io...ma spesso eravamo molto complici.

Ora e' una prof. di lettere, severissima...pero' umana (lo so perche' le affido i miei alunni piu'

difficili, quando passano alle medie), una mamma intransigente.

Lei mi rimprovera di coccolare troppo figli e alunni...e' vero. E che con l'eta' peggioro.

E' molto creativa: lavora la ceramica, dipinge, costruisce collane, braccialitti...e li vende, perche'

da perfetto ariete ha un grande intuito per gli affari.

Del resto a sei anni mi affittava le sue collane per cinque lire l'ora...

Perche' ho parlato di mia sorella?

Perche' ho letto un libro di Cristina Comencini: " Il cappotto del turco", che narra la storia di due

sorelle, a partire dagli anni cinquanta, fino ai nostri giorni.

E' scritto molto bene, mai banale, come del resto tutti i romanzi della Comencini, improntati sul

rapporto tra le figure parentali.

Ovviamente vi consiglio di leggerlo. Vi trascrivo solo una breve citazione, che conclude il prologo.

"Da quanto tempo non mi capita di sentire in modo cosi' vivo la sua presenza.Il vuoto assoluto

nella stanza, e quella finestra sul cielo

dove tutto si muove, viaggia, senza legami, senza impedimenti.

Come ho fatto in tutti questi

anni a vivere senza di lei ....?"










16 commenti:

Kylie ha detto...

Che bel post. Io ho un fratello di 8 anni più piccolo e come spesso capita è un rapporto importante e distante allo stesso tempo.

Un abbraccio

Angelo azzurro ha detto...

Ciao Serenella. E' bello che condividi i tuoi ricordi con noi.
Anch'io ho una sorella di otto anni più grande di me, e tre fratelli maschi. Siamo cinque figli dai caratteri completamente differenti uno dall'altro, pensa!

serenella ha detto...

* Kylie: questo è un post che invita a parlare della propria famiglia d'origine. Un modo per conoscersi meglio. Credo che fratelli e sorelle siano importanti.
*Noi, Angelo, siamo soltanto due. Mia sorella ne vale per 8 con la sua vitalità.

Annarita ha detto...

Ho letto il libro e concordo con te. E' sicuramente da leggere la storia di Maria e Isabella, due sorelle che hanno trascorso l'infanzia in una famiglia portoghese, nella ricca Roma degli anni cinquanta...

Anch'io Serenella ho una sorela minore di tre anni e un fratello maggiore di tre, ma la più vivace sono stata io. Da piccola e sino a 15/16 anni sono stata una vera peste. Mia sorella invece più tranquilla e introversa...

Adesso viviamo a circa settecento chilometri lontane l'una dall'altra, ma il legame invece di indebolirsi si è rinsaldato ancora di più e ci sentiamo sempre per i fatti importanti, ci scambiamo i nostri pareri.

Grazie di aver condiviso i tuoi ricordi.

Un abbraccio
annarita

Franca ha detto...

....io sono figlia unica....come vi invidio...un'invidia buona, più un dolore mio per essere sola, sola a sopportare un dolore grande, sola a gioire....sola senza condividere, senza la complicità che invece hanno avuto le mie figlie....

Gianna ha detto...

Grazie della condivisione,Serenella : io ho due sorelle e un fratello. Sono la maggiore e per questo motivo i miei genitori mi caricavano di responsabilità...Non è una bella cosa essere la primogenita!

Cinzia ha detto...

Bellissimo questo post...Avrei tanto voluto avere una sorella, invece ho un fratello di 8 anni più piccolo...siamo due caratteri completamente diversi, gusti e idee opposti...io la peste, lui l'angelo...

serenella ha detto...

Sai, Annarita, il blog nasce proprio dall'esigenza di raccontarsi. Poi mi piace condividere la mia passione per la lettura.
Grazie.

serenella ha detto...

Sai, Francuzza, hai ragione a dire che non è facile essere figlia unica. Io e mia sorella abbiamo il vantaggio di condividere gioie e dolori. E' facile, poichè abitiamo sullo stesso pianerottolo.

serenella ha detto...

Stella, anch'io sono primogenita ma con mia sorella, dal carattere molto forte, sono sempre vissuta più in disparte.

serenella ha detto...

Cinzia....i fratelli, credo, siano un mondo a parte, per una donna e per giunta con tanti di differenza. Ho due ragazzi, come figli. Loro si fanno molta compagnia, c'è molta complicità. Nella parte della peste non ti so vedere. Mi sembri tanto equilibrata.

Sabatino Di Giuliano ha detto...

Voglio dire un po' di me, fratello maggiore di uno minore di 2 anni e la sorella piu' piccola di 6.
Legami forti, ancor piu' quando perdi uno o entrambi i genitori...
ma non e' sempre cosi
ti abbraccio forte dal treno che mi sta portando a roma...
stay tuned

serenella ha detto...

Non lo so, Saba, se perdendo uno dei genitori, i legami tra fratelli si rinforzano. Il vuoto che ti lascia un genitore è talmente forte....
Ma tu sei veramente cittadino del mondo....Buon viaggio.

serenella ha detto...

Ovviamente, saba, ricambio l'abbraccio, un po' pericoloso sul treno in corsa.

Natascia ha detto...

Ciao Serenella, sono felice di conoscerti... girovagando da un blog all'altro ci si ritrova spesso in mondi fantastici!!

Io ho un fratello e due sorelle, una delle quali non c'è più da molti anni ma continua ad essere fortemente presente nel mio cuore e nella mia mente per quel carattere vivace e solare che aveva ma soprattutto per la sua fantasia creativa ... era insegnante di scuola elementare e adorava i bambini "sono come figli per me" diceva e loro erano innamorati di lei...un bambino le aveva anche chiesto di insegnargli a ricamare a punto croce delle decorazioni per l'albero di Natale... si perchè lei aveva una gran passione per la creatività e se ci fosse stata ancora oggi avremmo fatto grandi cose insieme unendo la nostra passione e il nostro entusiasmo!
Ciao.

serenella ha detto...

Che bel ricordo, Natascia.