Ed è qui che io abito,nel centro del mio giorno con i piedi per terra e mare tutto intorno.

lunedì 2 novembre 2009

" Il cibo dei morti"

Sembra un titolo davvero strano, quello del mio post di oggi. In realtà, in provincia di Bari, è tradizione, preparare per il due novembre, ma anche per la festa di Ognissanti, una serie di dolci, che prendono il nome di "Anima dei morti". Sono tutti dolci a base di semi impastati con il vincotto, che è scuro, come il colore della terra.Sembrerebbe una usanza macabra, ma non lo è, poichè parte dalla considerazione che i semi sono un alimento gradito ai defunti, un loro cibo quasi "speciale".Inoltre, a ben pensarci, i semi e i defunti hanno molte cose in comune. Innanzitutto la terra: i morti, come i semi, sono sotterrati, penetrano in una dimensione accessibile solo a loro. I semi, poi, sono il simbolo per eccellenza della vita che scaturisce dalla morte ( "se il chicco di grano caduto in terra non marcisce, non porta frutto" Gv.12, 24)
Gli uomini mangiano cib i e dolci dei morti, per propiziarsi il favore dei defunti che catalizzano la fertilità del suolo e l'abbondanza dei frutti.
Vorrei riportare qui la ricetta della "colve", cibo assolutamente gustoso.
" Si mettono a bagno 500 gr.di grano, si lasciano per due giorni, cambiando di tanto in tanto l'acqua. Dopo si cucinano, fino a quando il chicco si schiude; si fa raffreddare si aggiungono chicchi di melograna, gherigli di noce e qualche bicchiere di vincotto" che qui, nel mio paese si prepara con i fichi secchi bolliti.

20 commenti:

Angelo azzurro ha detto...

Non ne ho mai sentito parlare prima:molto particolare la ricetta.
Ma è buono?

zoé ha detto...

Grazie Serenella: non conoscevo la ricetta ma è molto interessante anche la storia .. prima o ppi dovrò provarla, io che amo cucinare ;)
Un bacio.

il monticiano ha detto...

Sotto questo profilo gastronomico-dolciario il giorno dei morti è tutta un altra cosa.
La ricetta della "colve" è proprio gustosa.
E' proprio vero: paese che vai usanza che trovi.

giordan ha detto...

ciao serenella,

ogni tanto riemergo dal silenzio...scusami...

Le tradizioni a volte sembrano stravaganti ma celano sempre un senso molto profondo.

Interessante ricetta devo dire


grazie un abbraccio

Anonimo ha detto...

Conosco cara!:)
C'era la mia coninquilina pugliese che lo portava sempre su al rientro.
A me piace!

Magari provo a farlo!

P.S. Sono contenta di averti fatta ridere.Ieri ero isterica eheh
E mica sono riuscita a metterlo su quel post!Ho ripiegato...non sono soddisfatta, ma vabè!

Annarita ha detto...

Conoscevo la ricetta della "colve" perché ho amici baresi. Gustosa indubbiamente.

Interessante anche il significato simbolico del "cibo dei morti".

Un salutone.
annarita

serenella ha detto...

Angelo: è buonissimo!



Zoè: qualcuno aggiunge pezzetti di cioccolato.Provala e poi mi dici.



Aldo: E a Roma che usanza c'è? Racconta, racconta.

Gianna ha detto...

Le tradizioni vanno rispettate, Sere.

serenella ha detto...

Giordan: anch'io non sono molto presente. Oggi sono riuscita a postare e poi...non sonop stata bene. Evvabbè.
Le tradizioni hanno sempre una motivazione profonda, oltre che antica. Addirittura molto tempo fa, si racconta che questi cibi si consumavano nel cimitero, accanto alla tomba dei propri cari.

serenella ha detto...

Guernica: la tua testimonianza è molto utile. A me piace tantissimo ma tutti quei semi ....rischiano di avvicinarmi davvero ai defunti...perchè non posso mangiarli.


Si, mi hai fatta ridere, perchè da passionaria quale sei, vivi col pc un rapporto quasi umano. Accade anche a me.

serenella ha detto...

Annarita: si, la simbologia è quella che mi ha più attirato e coinvolta. Sabato sera, addirittura, ci sarà un
seminario su questo argomento.


Un saluto a tutti.

zefirina ha detto...

in sicilia mi pare ci siano le fave dei morti, come dolci

Flesciato ha detto...

Siiii anche qui da me si usa...o usava dato che io non lo faccio piu' da tantooooooooo tempo...pero' mi ricordo che preparavo un bicchiere di latte e dei cioccolattini sotto al letto :-D e facevo la letterina per i "MORTICINI"...

serenella ha detto...

Gabri....la lettera ai morticini!!!! Tremendo. Scusa ma mi viene da ridere.


Zefi...infatti il mio amico Gabri è siciliano e conferma che ci sono queste abitudini anche in Sicilia.

Calliope ha detto...

Bella Serenella!!!
Da me si chiamano ossa dei morti...biscotti formati da una pata durissima e da una morbida...che connubio ahahaah
Sono buoni.

Calliope ha detto...

mi sono scritta la ricetta..
un bacione

Rosaria ha detto...

Anche da noi ci sono dolci che si preparono per la giornata dei morti.
Mi sembra giusto.
Anche loro hanno fanno parte di questa vita e sono anelli importanti della catena dell'umanità.
Ricordarli con tradizioni dolciari frutti è la migliore commemorazione che possiamo donare a chi prima di noi ha vissuto, lottato per lasciare a noi una vita migliore.

Un bacio

serenella ha detto...

Oh, Calliope. Grazie per il tuo contributo. Mi piace questo scambio di tradizioni culinarie. Prova la ricetta. E' davvero buona.


Rosy: sai, non sapevo che anche a Caserta ci fosse questo tipo di tradione. Mi sono fatta una cultura sui dolci natalizi, ma non su quelli novembrini. Si, dedicare ai defunti dei dolci, è un modo per mantenere vivo il legame.

Cinzia ha detto...

Ciao Serenella, da un pezzetto nn ti facevo visita...come va?
Nn conosco la ricetta, ma è sempre buona idea provarla.
Cinzia

Antonella Riviello ha detto...

Questa tradizione non la conoscevo, cara Serenella e neppure la ricetta della "colve"....Mi rendo conto che è bene conoscere il significato delle tradizioni per non sottovalutarle....
Cara Serenella, se vai al mio link http://animaliepoesie.blogspot.com/2009/11/amici-4-zampe-fans-club.html trovi che nasce un CLUB...mi farebbe piacere che partecipassi anche tu! Ti abbraccio!