Ed è qui che io abito,nel centro del mio giorno con i piedi per terra e mare tutto intorno.

sabato 14 febbraio 2009

Accedere alla vita


"...le acque del sentimento a volte ti hanno sconvolta

e c'è un genere dolce di poesia che è il canto,

come canta una madre

quando accarezza un figlio,

il piede di una fata che cammina

nel vento, e mentre i tuoi figlioli accedono la vita

tu ritorni ragazza, un gelo da salvare,

l'amore non ha tempo e quando sarai vecchia

ti bacera' i capelli solo la primavera."

alda merini




Si, si ritorna ragazza, quando i figli "accedono"

alla vita...gioisci con loro, quando sono felici e ci stai male quando li vedi delusi e non puoi evitare loro di soffrire.

E un po' rivivi quegli anni con tutte le incongruenze, ma senza rimpianto, perche' da giovane hai fretta di vivere tutto...

Ora, che ti senti piu' saggia, sai che non c'è fretta,

che,anche se la bellezza sta sfiorendo, ci sono altri valori che possono renderti interessante dentro....

e che quelle rughe sottili agli angoli della bocca e degli occhi,

fanno parte della tua vita passata...e

raccontano tanto di te...

14 commenti:

Come un Origami ha detto...

non tutte lke madri riescono secondo me...bisogna essere sensibili ed attente come tu sei...le rughe agli angoli della tua bocca e dei tuoi occhi sono generate dai tuoi sorrisi..lo saranno anche le mie...già le intravedo...e spero di sorrdidere ancora di più in futuro...ti abbraccio

Barbara ha detto...

Anche io intravedo le mie rughe, sulla fronte e intorno agli occhi. Penso sempre ad Anna Magnani che alla richiesta di un fotografo di diminuire i segni della sua vecchiaia rispose: "Non tocchi le mie rughe. Lei non sa quanto mi sono costate".
Anche quelle di mia madre erano bellissime. E' bella questa genealogia al femminile che ci siamo tramandate e che adesso sento ancora più forte, dopo la sua scomparsa. Grazie per questo tuo post, mi ha donato il sorriso. Ritornerò.

Angelo azzurro ha detto...

Parole saggie Serenella, bel commento!
Ciao

Sabatino Di Giuliano ha detto...

rughe di vita e di sapienza, rughe di sorrisi dispensati per rendere meno arduo il compito, per incoraggiare per amare
ciao serenella
un abbraccio

serenella ha detto...

CUORE...TU PARLI DI RUGHE DI ESPRESSIONE. Si, di quando ho sorriso, ho corrugato la fronte. Vanno bene, me le tengo, non sia mai ricorrere al botulino o al chirurgo. Non ci sono nè tempo, nè danaro per cose così futili. Sorridi, piccola. Ti abbraccio.
Barbara: lieta di conoscerti. Sono contenta di averti donato il sorriso. Torna. Ora passo da te.

serenella ha detto...

Grazie Angelo Azzurro.
Saba: mi piace l'idea di chiamarle rughe di vita.L'importante che funzionino vitalità e cervello per stare dietro ai figli che hanno bisogno di genitori attenti e al passo coi tempi. Che dici?

Annarita ha detto...

Serenella, invia per piacere una mail al mio indirizzo. Lo trovi nella barra orizzontale dei miei blog.

Il tuo non lo trovo.

Passo a commentare dopo.

Adesso vado apreparare il pranzo.

Baci
annarita

Anonimo ha detto...

sai che ti dico?
abbasso il lifting, e viva i nostri segni del tempo.
ti abbraccio.
cenere

serenella ha detto...

Annarita, ti ho inviato l'indirizzo, tra curiosità ed un pizzico di ansia.
Brava Cenere! Preferisco un viso con rughe a quei volti atrefatti che regalano le cure e il bisturi. E, comunque, le rughe dovrebbero ispirare rispetto.

Annarita ha detto...

Serenella non ho ricevuto nulla. Prova ad inviare di nuovo.

utilizerapagain ha detto...

Grande poetessa Alda Merini, trascurata dai piu' anche se vincitrice di un premio Viareggio.
Complimenti per il commento.
Buona Domenica
Vale

progvolution ha detto...

ogni età è un tempo per scoprire un diversi lato dell'esistenza
Sussurri obliqui

Cinzia ha detto...

Bisogna sapersi accettare con i segni del tempo che passa...
Un abbraccio,
Cinzia

serenella ha detto...

Si, La Merini è grande, perchè ha una grandissima sensibilità. Grazie
Pier Luigi, per essere passato da me.
Progvotution, certo, ogni età ha il suo fascino.
E dobbiamo saperci accettare. Ma dai, Cinzia, non siamo poi, così malaccio.