
Tra le parole e il disordine
E i pensieri scomposti e smarriti
Sparsi qua e là…."
fuggire e poi trovarsi
in un abbraccio che non è mai un addio...."
Ed è qui che io abito,nel centro del mio giorno
con i piedi per terra e mare tutto intorno.
Ricorda la dignità
del tuo essere donna.
Non chiedere aiuto,
non chiedere favori,
non prosternarti.
Fatti coraggio,
unisci le mani,
rimani al nostro fianco.
Combatti con noi....
c. paukhurst (1880-1958)
Certo, questi versi sono un po' forti, ma preferisco ricordare così questa giornata dedicata alla donna. Una data che per ricordare quanti diritti abbiamo acquisito, quanta strada abbiamo fatto.
Non è proprio il caso di buttare tutto in pizzerie e spogliarelli, come è d'uso in questi ultimi anni.
Domani ne parlero' con i miei bambini di seconda elementare.
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Erano diversi giorni che ripetevo nella mente alcuni versi
letti quando ero molto giovane. Li ho ritrovati tra i miei appunti e ora ve ne propongo uno stralcio.
LILICKA
Ricordati
Proprio a questa finestra
Per la prima volta
Estasiato accarezzavo le tue mani.
Eccoti oggi seduta,
Il cuore chiuso dentro una corazza.
Ancora un giorno e poi
Mi scaccerai
Correrò via
E getterò il mio corpo sulla strada.
Selvatico animale
Impazzirò
Sotto una sferza di disperazione.
Ma così non si deve,
Mia cara,
Mia diletta,
Meglio lasciarci ora.
Non importa -
Il mio amore
E’ un pesante macigno
Che incombe su di te
Ovunque tu possa fuggirmi.
Lascia in un grido estremo che si sfoghi
L’amarezza dei lamenti e del rancore.
Ma altro mare non c’è
Per me
Tranne il tuo amore,
Nè tregua c’è in amore anche nel pianto.
Benchè io non so tu dove o con chi sei.
Se così se ne fosse tormentato
Dell’amore - un poeta
In soldi e gloria l’avrebbe mutato,
Ma altro suono non c’è
Che mi dia gioia
Tranne che il suono del tuo nome beato.
E non mi getterò giù nella tromba delle scale
E non berrò veleno
Nè premerò griletto dell’arma sulla tempia.
E non c’è lama di coltello che
Abbia su me potere
Tranne che sia la lama del tuo sguardo.
Tu scorderai domani
Che io t'avevo fatto regina
Che d’un ardente amore l’anima ti bruciavo,
E un carnevale effimero di frenetici giorni
Disperderà le pagine dei miei piccoli libri…
Le secche foglie delle mie parole
Potranno mai indurre uno a sostare,
A respirare con avidità?
Almeno lascia che un’estrema tenerezza
Copra l’allontanarsi
Dei tuoi passi.
26 maggio 1916, Pietrogrado
Vladimir Majakovskij (1893-1930)
Io non ho bisogno di denaro.
Ho bisogno di sentimenti,
di parole,
di parole scelte sapientemente,
di fiori detti pensieri,
di rose dette presenze,
di sogni che abitino gli alberi,
di canzoni che facciano danzare le statue,
di stelle che mormorino all'orecchio degli amanti....
Ho bisogno di poesia,
questa magia che brucia la pesantezza delle parole,
che risveglia le emozioni e dà colori nuovi.
alda merini
Quando non riesci a dire quello che hai dentro....una poesia puo' aiutarti.
“Perché è così che ti frega la vita. Ti piglia quando hai ancora
l’anima addormentata e ti semina dentro un’immagine, o un odore, o un
suono che poi non te lo togli più. E quella lì era la felicità. Lo
scopri dopo, quando è troppo tardi.”
baricco
Chissà perchè stasera mi sei tornato in mente.
Lo sapevo già allora che quella era felicità.
Ora è rimpianto, alienazione?
Due sorelline, forse gemelle.
Sembrano complici, gia' con le idde molto chiare
su quello che sara' il rapporto con il proprio corpo e sulla propria femminilita'.
Anch'io ho una sorella piu' piccola di me di quattro anni: un uragano, una tempesta.
Da piccola faceva disperare i miei genitori perche' non voleva studiare, era birbante, capricciosa
e...bellissima: occhioni verdi e capelli neri e ricci.
Conquistava tutti con la sua bellezza e a sua simpatia, la sua intelligenza brillante.
Ma di studiare ....non se ne parlava.
Delle due sembravo io la sorella minore, perche' vivevo in muta adorazione delle sue gesta.
Mai puntuale, sempre quella dell'ultimo momento, che tutti aspettavano con ansia.
Avevamo amici in comune e facevamo tutto insieme. Ci azzuffavamo per una gonna, per un
disco...ma non potevamo stare l' una senza l'altra.
A sedici anni alcuni amici mi volevano ospite a Roma per diversi giorni...
Bene, lei si oppose con tutte le sue forze
adducendo come giustificazione:- E io, con chi le dico le preghiere, la sera?
Per una volta la spuntai io...ma spesso eravamo molto complici.
Ora e' una prof. di lettere, severissima...pero' umana (lo so perche' le affido i miei alunni piu'
difficili, quando passano alle medie), una mamma intransigente.
Lei mi rimprovera di coccolare troppo figli e alunni...e' vero. E che con l'eta' peggioro.
E' molto creativa: lavora la ceramica, dipinge, costruisce collane, braccialitti...e li vende, perche'
da perfetto ariete ha un grande intuito per gli affari.
Del resto a sei anni mi affittava le sue collane per cinque lire l'ora...
Perche' ho parlato di mia sorella?
Perche' ho letto un libro di Cristina Comencini: " Il cappotto del turco", che narra la storia di due
sorelle, a partire dagli anni cinquanta, fino ai nostri giorni.
E' scritto molto bene, mai banale, come del resto tutti i romanzi della Comencini, improntati sul
rapporto tra le figure parentali.
Ovviamente vi consiglio di leggerlo. Vi trascrivo solo una breve citazione, che conclude il prologo.
"Da quanto tempo non mi capita di sentire in modo cosi' vivo la sua presenza.Il vuoto assoluto
nella stanza, e quella finestra sul cielo
dove tutto si muove, viaggia, senza legami, senza impedimenti.
Come ho fatto in tutti questi
anni a vivere senza di lei ....?"
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Queste parole si riferiscono ad un tempo molto lontano della mia vita, quando una delusione d'amore poteva annientarti. Ne sono passate di delusioni di tutti i generi e di amori....
Primavera e Inverno Sappiamo dove stiamo andando... http://diario-estemporaneo.ilcannocchiale.it Non è, dunque, una mia poesia, non sono capace di scriverne di così belle, vere e profonde. L'ho postata perchè ... non sono più giovanissima... e... mi ci ritrovo....
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tagore
....forse, pero', non si si riesce a raccontare tutto, all'altro.
Magari in un angolo nascosto del nostro cuore, c'è un segreto, piccolo
piccolo, che vogliamo tenere solo per noi....
Dunque, l'America ha il suo nuovo Presidente, il primo uomo di colore. Il sogno di Martin Luter King
prende forma.
Non sarà facile per lui, perchè è un momento storico abbastanza difficile a livello mondiale, ma io mi sento di ripetergli a gran voce:
Yes, we can!!! con la speranza che .... i suoi progetti, il suo desiderio di onestà, di correttezza, la sua forza possano giungere fino qui...!
Per caso ho sfogliato una mia vecchia agenda del 1979: avevo ventitrè anni e un solo amore nella testa. Di quelli impossibili, perchè lui ama un'altra.
" La fuga, l'incomunicabilità, la morte. E l'amore, l'amore: ci si può dimenticare del desiderio che si ha di lui? Esiste al di fuori dell'istante? L'amore, il grande amore, il bell'amore. Mi lega al corpo come una scorpacciata di felicità. Mi lega alla testa come un delirio di festa. Ho voglia di lui, voglia da tanto tempo. Una voglia così vecchia, vecchia come i ricordi, una voglia vecchia come la memoria, come il mio oblio..."
Non sono parole mie...le avrò copiate da un libro... queste parole mi sono rimaste cucite addosso: una seconda pelle. A volte ripenso a lui e amaramente dico che non ho più amato così, con quello slancio, quella incoscienza.
Spesso la musica mi porta via come fa il mare.
Sotto una volta di bruma o in un vasto etere metto vela verso la mia pallida stella.
Petto in avanti e polmoni gonfi come vela scalo la cresta dei flutti accavallati che la notte mi nasconde; sento vibrare in me tutte le passioni d'un vascello che dolora, il vento gagliardo, la tempesta e i suoi moti convulsi sull'immenso abisso mi cullano.
Altre volte, piatta bonaccia, grande specchio della mia disperazione!
baudelaire
"Sai cos’è bello, qui? Guarda: noi camminiamo, lasciamo tutte quelle
orme sulla sabbia, e loro restano lì, precise, ordinate.
Ma domani,
ti alzerai, guarderai
questa grande spiaggia e non ci sarà più nulla, un’orma,
un segno qualsiasi, niente.
Il mare cancella, di notte. La marea nasconde.
È come se non fosse mai passato nessuno.
È come se noi non fossimo mai esistiti. Se c’è un luogo, al mondo, in
cui puoi non pensare a nulla, quel luogo è qui. Non è più terra, non è
ancora mare.
Non è vita falsa, non è vita vera. È tempo. Tempo che
passa.
E basta…"
(da “Oceano Mare”)
Baricco
Quelle come me, restano da sole,
senza volerlo.
Gli altri... quelli a cui avresti messo il cuore tra le mani,
senza volerlo, se ne vanno.
E tu resti da sola.
Quell'uomo a cui avresti dato il mondo intero se solo avessi potuto...
Senza volerlo, magari senza un perche', se ne va per la sua strada.
E tu, resti da sola.
Quelle come me,
che parlano senza parlare, che ti guardano
e ti lasciano la foto dentro il cuore,
io, non so dire il perche' ma restano da sole.
Son donne fuori moda,
san fare tante cose o forse nulla, e sanno volersi bene poco...
..anche tu senza volerlo le lascerai da sole.