Ed è qui che io abito,nel centro del mio giorno con i piedi per terra e mare tutto intorno.

giovedì 12 marzo 2009

Frammenti di un discorso amoroso



"C’è qualcosa, qualcosa di te
Tra le parole e il disordine
E i pensieri scomposti e smarriti
Sparsi qua e là…."





"Legarsi e sciogliersi,
fuggire e poi trovarsi
in un abbraccio che non è mai un addio...."

mercoledì 11 marzo 2009

Voglia di fuggire






Quell'inguaribile
voglia di fuggire.
Dal giardino per un campo,
dal viaggio per un naufragio,
dalla promessa per una scommessa.
Nuovi, per ritrovarci ancora persi.


g.miniello
In verità, stamattina, la voglia di fuggire è determinata dalla voglia di uscire e di tornare alla normalità, poichè sono chiusa in casa da sabato sera e non sono, ancora, completamente ristabilita.
Al mattino, e fino alle 15, sono sola, per cui nella testa girano mille pensieri negativi. E si....ogni tanto riemerge la mia ipocondria....per cui immagino assurde malattia.
Spero di rimettermi presto e di ritrovare la forza, la vostra compagnia e quella dei miei piccoli che mi aspettano.

domenica 8 marzo 2009

Tutti i cani della mia vita.....Peggy





Peggy, la cagnolina della foto, è entrata nella nostra vita la vigilia di un lontano Natale di dodici anni fa.
Piccola piccola, un batuffolino tutto arruffato, dagli occhi grandi e curiosi. I miei figli la trovarono in un gran cesto di vimini arancione,
abbellita da un enorme fiocco azzurro che le conferiva l'aspetto di dono.
Si, un dono, per rimuovere, almeno in parte, la paura che entrambi avevano dell'eterno amico dell'uomo.
In quel momento, Peggy dormiva in posizione fetale e sussultò quando i miei bambini si avvicinarono incuriositi;
poi si stiracchiò e ci guardò, mentre col suo piccolissimo tartufo, pareva già pronta ad annusare la vita.

I miei due bambini se ne innamorarono immediatamentee ne fecero la loro compagna di giochi prima e di confidenze ora
che sono cresciuti.
L'hanno chiamata in mille modi e con svariati vezzeggiativi:Pegola, Peggylan,Cagnola, Piccolina e, sempre, la cagnolina
in questione, riconosce l'appellativo e corre a dialogare col suo interlocutore di turno, annunciandosi con mille guaiti e scodinzolamenti
che diventano frenetici, quando viene pronunciata la parola
" Polletto ".
Quest'ultima, senza ombra di dubbio, le evoca i succulenti e croccanti cosciotti dei pennuti più amati dal mondo canino.
E non solo!
" Pollet " è il nome della fuoriserie che, nell'immaginario dei miei figli, la nostra cagnola utilizza per le sue scorribande.
In questa sera di voci
forse i nostri pensieri
s'incrociano....
g miniello

venerdì 6 marzo 2009

Quando il silenzio diventa parola

" Quando il silenzio diventa parola"
è questo il titolo del libro che Anna Totaro presenterà domenica, 8 marzo, alle ore 17.30,
a Manduria,
presso la Fiera Pessima, al Padiglione Sociale.


Anna è una insegnante, mia collega, ma anche scrittrice, couselor, esperta nella comunicazione e tante altre cose
ma, soprattutto, è una donna che ha voluto dar voce alle donne, alle tante donne che spesso si nascondono in ciascuna di noi...vittime di violenze che diventano dolore silenzioso.
A tale silenzio Anna, che ha raccolto tale storia, ha voluto dare il nome di Chiara.


" Chiara è il piccolo mosaico di una storia scheggiata e tagliente, frammenti di vita....E' tante storie...tanti frammenti...è due occhi smerigliati, sgranati di fronte alla vita, è una piccola bambina impaurita,
è una donna che non ha piu' paura
o che forse continua ad averne.....
Ciascuna di queste donne è Chiara..."


In bocca al lupo, Anna.

mercoledì 4 marzo 2009

8 marzo: giornata della donna


Ricorda la dignità

del tuo essere donna.

Non chiedere aiuto,

non chiedere favori,

non prosternarti.

Fatti coraggio,

unisci le mani,

rimani al nostro fianco.

Combatti con noi....


c. paukhurst (1880-1958)


Certo, questi versi sono un po' forti, ma preferisco ricordare così questa giornata dedicata alla donna. Una data che per ricordare quanti diritti abbiamo acquisito, quanta strada abbiamo fatto.

Non è proprio il caso di buttare tutto in pizzerie e spogliarelli, come è d'uso in questi ultimi anni.

Domani ne parlero' con i miei bambini di seconda elementare.



martedì 3 marzo 2009

I fiori di croco (quasi una lettera)




Non avevo mai fatto caso alla bellezza dei fiori di croco: semplici, indifesi, nati per caso tra l'erba e le pietre della mia terra.



Macchie colorate, malva ,azzurro , bianco, che annunciano la fine dell’inverno e il ritorno della luce primaverile.



Li ho scoperti passeggiando in campagna, alcune primavere fa...anzi, me li hai fatti notare tu... perchè li hai sempre amati, fin dall’infanzia.Abbiamo trascorso diverse stagioni a "correre" per le nostre campagne , spinte dall'amore per la natura, ma anche perchè siamo delle salutiste convinte...o, forse, lo eravamo....Abbiamo vissuto insieme il mutare delle stagioni, respirato gli odori e i colori che cambiano, ma che ritornano immutati anno dopo anno. Ci raccontavamo la nostra vita, i nostri sogni, le delusioni.... non mi sentivo mai sola. Sapevo che c'era la nostra amicizia, il nostro modocomune di intendere la vita....La scorsa primavera i fiori di croco sono spuntati sul mio balcone, perchè m'eravenuta una voglia matta di coltivarli. Appena sbocciati, ti ho chiamata per il solito caffè...e te li ho mostrati. Volevo regalarteli, ma qualcosa mi ha fermata....Il mattino dopo i fiori erano già appassiti: durano pochissimo e, forse, è proprioin questo il segreto della loro bellezza.Oggi ho rivisto nel vaso le foglioline verdi fare capolino e m'è venuto un nodo alla gola.Questo tono 'melò' non è da me, ma da un pò non riesco più ad essere autoironica...Penso solo che nella vita niente è definitivo, che bisogna sempre darsi un'altra possibilità per crescere, per non buttare tutto alle ortiche...soprattutto i rapporti veri...se lo sono stati.Tu non la pensi così, tu non ami i confronti, vivi delle tue certezze...Mi fa star male il pensiero che....non può, la fine di una amicizia, ridurmi così.Tu, però, sai quante certezze sono cambiate nella mia vita... un pò come lo scorso anno accadde a te.Io, però, c'ero. Tu no, hai preferito ....la palestra alla campagna .



domenica 1 marzo 2009

le parole di marzo


Nuvole sono le parole
nel cielo del mio pensiero.
Lievi, capricciose, di piombo,
leggere.
Si risolveranno in piogge
al tramonto.
E racconteranno di lacrime taciute.
Dicono l'amore,
cantano la vita,
disegnano capriole
di peschi e rami turchini.
Le parole di marzo
hanno gemme che esplodono
sui rami di un inverno che fugge.
Le parole di marzo sono frantumi di sole.
Sanno di parole segrete.
E tu ascolta le mie parole.
Sono pane e rugiada
miele e veleno.
Sono musica grido preghiera.
( Vieni. Non portarmi mimose.
Lasciami un sogno di parole
tra le dita).
angela de leo



Non ho trascritto tutti i versi.
Spero non me ne voglia l'autrice.

LILICKA


Erano diversi giorni che ripetevo nella mente alcuni versi

letti quando ero molto giovane. Li ho ritrovati tra i miei appunti e ora ve ne propongo uno stralcio.



LILICKA

Ricordati
Proprio a questa finestra
Per la prima volta
Estasiato accarezzavo le tue mani.
Eccoti oggi seduta,
Il cuore chiuso dentro una corazza.
Ancora un giorno e poi
Mi scaccerai
Correrò via
E getterò il mio corpo sulla strada.
Selvatico animale
Impazzirò
Sotto una sferza di disperazione.
Ma così non si deve,
Mia cara,
Mia diletta,
Meglio lasciarci ora.
Non importa -
Il mio amore
E’ un pesante macigno
Che incombe su di te
Ovunque tu possa fuggirmi.
Lascia in un grido estremo che si sfoghi
L’amarezza dei lamenti e del rancore.
Ma altro mare non c’è
Per me
Tranne il tuo amore,
Nè tregua c’è in amore anche nel pianto.

Benchè io non so tu dove o con chi sei.
Se così se ne fosse tormentato
Dell’amore - un poeta
In soldi e gloria l’avrebbe mutato,
Ma altro suono non c’è
Che mi dia gioia
Tranne che il suono del tuo nome beato.
E non mi getterò giù nella tromba delle scale
E non berrò veleno
Nè premerò griletto dell’arma sulla tempia.
E non c’è lama di coltello che
Abbia su me potere
Tranne che sia la lama del tuo sguardo.
Tu scorderai domani
Che io t'avevo fatto regina

Che d’un ardente amore l’anima ti bruciavo,
E un carnevale effimero di frenetici giorni
Disperderà le pagine dei miei piccoli libri…
Le secche foglie delle mie parole
Potranno mai indurre uno a sostare,
A respirare con avidità?

Almeno lascia che un’estrema tenerezza
Copra l’allontanarsi
Dei tuoi passi.


26 maggio 1916, Pietrogrado

Vladimir Majakovskij (1893-1930)

venerdì 27 febbraio 2009

Allitterazione in "br"



E ancora scrittura creativa. Questa è una allitterazione in "br"
che dedico a mio marito, Bruno.


Bruno in brache bronzee
brancola nella bruma novembrina,
con una brocca piena di brillante brachetto;
brontola, perchè braccato da un branco di bracchi.
Allora brandisce una spranga
e s'appresta a liberarsi dal brogliaccio...
ma tra la brina
scorge uno strano brulichio...
Saran bruchi o lombrichi?
Un brusco ruzzolone dalla branda
riporta Bruno alla realtà:
ha solo sognato.
Sono stati i broccoli e il brodetto e la braciola
a profanare il suo sonno!
rosalinda

giovedì 26 febbraio 2009

Capita....



Se accendono le stelle,

vuol dire che forse a qualcuno servono,

che qualcuno desidera che esse siano.

che qualcuno chiama perle questi piccoli sputi?

E' indispensabile che ogni sera, sopra i tetti,

risplenda almeno una stella?

E...pazienza, stasera sto un po' così.

Capita!

mercoledì 25 febbraio 2009

Attendere....infinito del verbo....




La vera tristezza non è quando, la sera,
non sei atteso da nessuno al tuo rientro in casa,
ma quando tu non attendi più nulla dalla vita.
E la solitudine più nera,
la soffri non quando trovi il focolare spento,
ma quando non lo vuoi accendere più:
neppure per un eventuale ospite di passaggio.
Quando pensi, insomma,
che per te la musica è finita.
E ormai i giochi son fatti.
Non ci saranno più soprassalti di gioia,
nè fremiti di dolore.
Allora, per converso,
ATTENDERE
è sperimentare il gusto di vivere.
E' infinito del verbo Amare.
Ho parafrasato una riflessione
di don Tonino Bello, vescovo di Molfetta diversi anni fa. Tanto caro a noi pugliesi.
Avro' modo di parlarvene....

martedì 24 febbraio 2009

Ascoltiamoci


"Chi si mette in atteggiamento di ascolto
è aperto
in modo fondamentale.
Senza questa radicale apertura reciproca
non sussiste alcun legame umano.
L'essere legati gli uni agli altri
significa, sempre, insieme
sapersi ascoltare reciprocamente."
H G Gadamer



Mi piace tanto questa reciprocità
legata all'ascolto,
necessaria per costruire rapporti significativi, interattivi.
E qui, sul web, possono nascere forme di
ascolto reciproco, volte a creare una forma di
comunicazione profonda?


lunedì 23 febbraio 2009

Non tutti gli amori scoloriscono (II parte)





Il sole che ti brucia dentro...
è quello che ho provato quando tu sei entrato nella mia vita.
Una presenza terribilmente calda. Un vortice!
E com'era l'amore prima?
Semplicemente non c'era.
Dunque, non c'era passato, nè futuro...
solo il presente fatto di pomeriggi trascorsi insieme
ad organizzare programmi, interviste, visite, mostre...
Quante serate a rimirare il cielo e a raccontarci i sogni,
a spiegarci la vita.
Mi davi energia, allegria, con il tuo ottimismo,
con quel tuo modo di ridere contagioso, forte, coinvolgente.
Mi sentivo sicura con la tue parole dosate, pensate, razionali.
Sapevo che quella che chiamavamo amicizia stava diventando importante
per entrambi.
Solo che..avevi trascurato un dettaglio importante: avevi già una ragazza
da qualche parte, lontana...che non incontravi mai.
E quando, per caso, l'ho scoperto....
beh, non è stato piacevole, perchè ero già troppo coinvolta.
Tu mi ripetevi che io ero l'Amica, la tua amica, la ragazza
che tutti vorrebbero incontrare.
Per me tu eri l'amore!

E tu una amica la guardavi con tanto trasporto, la scrutavi
fin dentro l'anima?
Mi allontanai da te, perchè fiutavo aria di equivoco, di imbroglio...
finchè tu non mi hai cercata: cercavi l'amica, una spalla su cui piangere,
perchè lei ti tradiva.
Avevi bisogno di parlare, di capire, di confrontarci...lei e me, così diverse...
E io, da perfetta imbecille innamorata, ti ho accolto
di nuovo nella mia vita.
Ora avevi capito che ero importante, che con me stavi bene,
non potevi starmi lontano. Ti davo serenità, dicevi..
Quella serenità che io non avevo più!
Sapessi che scompiglio e che disordine hai portato nella mia vita!
Passavo da momenti di felicità, perchè allora l'ho provata
per davvero, a momenti di tristezza profonda, perchè ti sentivi diviso
tra me e lei.
Era un andare, tornare, sparire...
Finchè... di fronte alla mia aria smarrita
hai finalmente deciso che ci stava bene una pausa di riflessione.
E si.... se ne parlava già allora.
E dalla pausa ,mio bel tenebroso, sei tornato con idee ambiziose.
Che poi hai realizzato e che ti hanno portato lontano da me e da lei.
Epilogo doloroso.
C'è voluto diverso tempo per credere ancora nell'amore.
E....se la razionalità e il buon senso.....

sono riusciti ad archiviare,dopo tanto tempo,
questo amore,
l'inconscio proprio non vi è riuscito.
E allora capita che, talvolta, abiti nei miei sogni.
E lì siamo sempre giovani, spensierati;
nessun dolore ci ha ancora attraversati e cambiati.
Tra noi corrono parole leggere e
ci teniamo per mano, sulla strada della vita
ancora tutta da vivere, respirare.



domenica 22 febbraio 2009

Non tutti gli amori.....


Non tutti gli amori si scoloriscono.Può accadere che...
qualcuno resti impigliato nelle maglie della memoriae che un mattino ti svegli in frullare di palpiti,
con la percezione che tutto è ancora così lucido, vivido...e riesci ancora ad emozionarti....


Cominciò là, in quella piccola radio privata di provincia,
una delle tante che nascevano a metà degli anni '70.
Credevamo di poter cambiare il mondo con i
nostri sogni fatti di parole, quante parole, e di musica.
Erano gli anni della legge Basaglia, che chiudeva i manicomi,
dell'autocoscienza nei collettivi femministi
e degli " 8 Marzo " con mimose e cortei.
La socieà era divisa, secondo la mia personalissima
visione in : Rossi, Neri, Qualunquisti.
Certo, come tutti i giovani, di tutti i
tempi, avevo una visione manicheista della realtà.
Non avevo nè tempo, nè voglia di innamorarmi.
Esami, incarichi a scuola, trasmissioni in radio:
tutto scorreva su un binario ben definito.
Cercavo certezze, equilibrio....
ma c'erano già i sintomi di quella
precarietà che caratterizza la società odierna...
E poi, incontrai te, che non rispondevi affatto
all'amore che avevo idealizzato.
Mi lasciai incantare dai tuoi occhi chemi scrutavano, mi studiavano,
dalle tue mani bellissime, affusolate...
Mi innamorai senza riserve mentali,
senza una sola ragione valida,
perchè ero convinta che una personala si ama per una serie di ragioni...

continuero'....se puo' interessarvi.....

sabato 21 febbraio 2009

Dove inizia l'amore? Dove finisce?

L'amore, recitano i versi di una poesia,
inizia nel corpo.
E poi, mi chiedo, dove arriva?
Se inizia nel corpo,
dove va a finire?
Puo' smarrirsi fuori dal corpo,
oppure è proprio fuori dal corpo
che deve arrivare?
Qual è il pensiero dell'amore?
E ora, dov'è l'amore,
se non capisco più
chi ho di fronte?
In quale anfratto si è nascosto?
In quale aurora
è andato a scolorirsi?

venerdì 20 febbraio 2009

E' tutta un'altra musica

C'è un ricordo che mi fa compagnia in queste sere di full immertion nella canzone italiana: Il festival di Sanremo degli anni '60.
Arrivati da poco dal Venezuela, dove sono nata,
eravamo tra i pochi ad avere il televisore , quindi, in queste sere tutti ci riunivamo davanti alla tv a seguire questo programma che diventava momento
di aggregazione tra diverse generazioni.
Gli ospiti, parenti e vicini di casa, giungevano per tempo e si accomodavano su scomode sedie, disposte su diverse file.
Gli adulti, tra un sorso di birra e un panzerotto, ovviamente preparato in casa, chiacchieravano, commentavano, ridevano ed io mi chiedevo perchè ci fosse tanta gente
poichè in Venezuela gli spettacoli televisivi ce li godevamo in famiglia e in tutta tranquillià.


Ora è veramente tutta un'altra musica.

giovedì 19 febbraio 2009

....sul selciato dell'umanità.....





Può capitare una sera, mentre corri a prendere
il treno delle 20.30, di inciampare in un
fagotto informe,
raggomitolato su cartoni sudici, umidi....
una busta accanto con dentro tutto un mondo....
Uno sguardo veloce, di sfuggita,
ti stringi nel tuo piumino caldo e
pensi a quali percorsi l'hanno condotto lì.
Avrà scelto quella vita o è stata la vita
a decidere per lui?

E se quel sacco di fagotti, con dentro una persona,
perchè di persona si tratta, contenesse
una possibilità, certo inconfessata, di se stesso?

Tempo fa ho letto " Zorro" di Margaret Mazzantini,
scrittrice che amo per il suo scrivere molto diretto
e mi sono convinta che non è poi così difficile
finire sul ciglio di una strada
o sotto i ponti a vivere una vita diversa....
perchè hai perso improvvisamente
i fili e le zavorre che ti tengono ancorato
al mondo regolare.
" Tacito brandello di carne umana
sul selciato dell'umanità."

mercoledì 18 febbraio 2009

Dubbi in una sera d'inverno....



Si vive di sguardi......?


....o forse si vive solo raccontandosi.
Si vive di sguardi.
Si vive negli sguardi, come gatti accartocciati al sole
nei vicoli,
ci si scalda alla traiettoria di occhi che
ci scrutano...
fin dentro l'anima....

martedì 17 febbraio 2009

Acrostico


Ricordo

Origami e

Sapori

Agrodolci e

Lune

Inargentate

Nei dedali

Del nostro

Amore



lunedì 16 febbraio 2009

Il bambino "cipolla"


" In classe entra una cipolla:
svariati strati di magone, paura,
preoccupazione, rancore, rabbia, desideri insoddisfatti,
rinunce furibonde accumulate
su un substrato di passato disonorevole,
di presente minaccioso,
di futuro precluso"

Daniel Pennac "Diario di scuola"

Ne incontro tanti di bambini con vissuti problematici, nel mio lavoro di insegnante.
Certo, sono bambini difficili, spesso intelligentissimi, per i
quali, però, apprendere, imparare è l'ultimo dei loro pensieri.
Del resto, lo stesso processo apprenditivo
è fortemente inficiato dalle tante problematiche.
Come insegnante mi pongo, insieme alle colleghe,
dato che lavoriamo ancora in team,
di entrare in comunicazione col loro mondo.
Ma...non è facile.
A volte, già essere guardata negli occhi
e ascoltata per cinque minuti,
è una enorme conquista.
Oggi ci sono riuscita,ma domani...

domenica 15 febbraio 2009

Una poesia, una dedica



Angeli pensieri




Angeli, pensieri
amici
Attraversano la cortina
del nulla
E donano parole
L'angoscia può acquistare
colori
Annarita
Annarita mi ha dedicato questi versi in una sera in cui ero molto giù.
Li ho graditi tanto, poichè nessuno mai l'aveva fatto prima, se non i pensieri
che mi scrivono i miei alunni.
Mi è giunta la solidarietà anche di tanti di voi....in quel post.
Queste sono le belle sorprse che ti regala un blog: l'amicizia
di chi non ha una voce, di rapporti che non hanno la caratteristica
della fisicità, ma sono, comunque, veri.
Grazie Annarita e tutti!

sabato 14 febbraio 2009

Accedere alla vita


"...le acque del sentimento a volte ti hanno sconvolta

e c'è un genere dolce di poesia che è il canto,

come canta una madre

quando accarezza un figlio,

il piede di una fata che cammina

nel vento, e mentre i tuoi figlioli accedono la vita

tu ritorni ragazza, un gelo da salvare,

l'amore non ha tempo e quando sarai vecchia

ti bacera' i capelli solo la primavera."

alda merini




Si, si ritorna ragazza, quando i figli "accedono"

alla vita...gioisci con loro, quando sono felici e ci stai male quando li vedi delusi e non puoi evitare loro di soffrire.

E un po' rivivi quegli anni con tutte le incongruenze, ma senza rimpianto, perche' da giovane hai fretta di vivere tutto...

Ora, che ti senti piu' saggia, sai che non c'è fretta,

che,anche se la bellezza sta sfiorendo, ci sono altri valori che possono renderti interessante dentro....

e che quelle rughe sottili agli angoli della bocca e degli occhi,

fanno parte della tua vita passata...e

raccontano tanto di te...

venerdì 13 febbraio 2009

Un angelo.....

zwani.com myspace graphic comments
Graphics for Angel Comments


Metti una sera...una di quelle in cui una sottile angoscia ti prende alla bocca dello stomaco, perchè sono tante le situazioi che dovresti cambiare....una di quelle sere fredde, nelle quali la primavera ti sembra assai lontana...ecco una di quelle sere in cui vorresti che davvero un angelo fosse li' a renderti tutto meno buio...




Camminano angeli, muti
con me; non hanno respiro le cose;
in pietra mutata ogni voce,
silenzio di cieli sepolti.
(Salvatore Quasimodo)

giovedì 12 febbraio 2009

Pagina di diario



"Ecco, vedi, ti sono davanti e accarezzo con la mente il desiderio di abbracciarti ma, subito ricado nel vuoto di questa assurda situazione che stiamo vivendo.

Tu mi guardi con dolcezza e cerchi disperatamente qualcosa in me per convincerti, pian piano, a volermi bene.

...Eppure io ti amo, come amo la vita, l'estate, la pioggia; ti amo come non ho mai amato.

Ti amo perchè sei straordinariamente tu.

E nient'altro. Intanto...il tempo passa e tu con la tua ombra ti allontani...poi ritorni.E io ti aspetto...sempre: ti sono vicina e ti ringrazio per quel poco che mi dai, per quel sorriso che mi fa impazzire, per la dolcezza che mi regali, per i momenti in cui stiamo insieme, per le chiacchierate interminabili, per la remissività e la debolezza che hai nei suoi confronti."

Questo lo scrivevo a ventanni. E si vede. Però ero sincera e sono stata veramente male per quel ragazzo che amava un'altra. Perchè torno a parlarne? Perchè tutti gli incontri sono importanti e tutti, in maniera diversa, hanno determinato quello che sono oggi. Perchè apprezzo di più quello che ho.... perchè qualche volta mi chiedo come sarebbe stata la mia vita se anche lui avesse ricambiato il mio amore. E, infine, perchè le "affettuose amicizie" resistono all'usura del tempo!!

mercoledì 11 febbraio 2009

Emozioni....


Io non ho bisogno di denaro.

Ho bisogno di sentimenti,

di parole,

di parole scelte sapientemente,

di fiori detti pensieri,

di rose dette presenze,

di sogni che abitino gli alberi,

di canzoni che facciano danzare le statue,

di stelle che mormorino all'orecchio degli amanti....

Ho bisogno di poesia,

questa magia che brucia la pesantezza delle parole,

che risveglia le emozioni e dà colori nuovi.

alda merini

Quando non riesci a dire quello che hai dentro....una poesia puo' aiutarti.

lunedì 9 febbraio 2009

....era felicità!


Perché è così che ti frega la vita. Ti piglia quando hai ancora
l’anima addormentata e ti semina dentro un’immagine, o un odore, o un
suono che poi non te lo togli più. E quella lì era la felicità. Lo
scopri dopo, quando è troppo tardi.

baricco

Chissà perchè stasera mi sei tornato in mente.

Lo sapevo già allora che quella era felicità.

Ora è rimpianto, alienazione?

domenica 8 febbraio 2009

Due sorelle


Due sorelline, forse gemelle.

Sembrano complici, gia' con le idde molto chiare

su quello che sara' il rapporto con il proprio corpo e sulla propria femminilita'.

Anch'io ho una sorella piu' piccola di me di quattro anni: un uragano, una tempesta.

Da piccola faceva disperare i miei genitori perche' non voleva studiare, era birbante, capricciosa

e...bellissima: occhioni verdi e capelli neri e ricci.

Conquistava tutti con la sua bellezza e a sua simpatia, la sua intelligenza brillante.

Ma di studiare ....non se ne parlava.

Delle due sembravo io la sorella minore, perche' vivevo in muta adorazione delle sue gesta.

Mai puntuale, sempre quella dell'ultimo momento, che tutti aspettavano con ansia.

Avevamo amici in comune e facevamo tutto insieme. Ci azzuffavamo per una gonna, per un

disco...ma non potevamo stare l' una senza l'altra.

A sedici anni alcuni amici mi volevano ospite a Roma per diversi giorni...

Bene, lei si oppose con tutte le sue forze

adducendo come giustificazione:- E io, con chi le dico le preghiere, la sera?

Per una volta la spuntai io...ma spesso eravamo molto complici.

Ora e' una prof. di lettere, severissima...pero' umana (lo so perche' le affido i miei alunni piu'

difficili, quando passano alle medie), una mamma intransigente.

Lei mi rimprovera di coccolare troppo figli e alunni...e' vero. E che con l'eta' peggioro.

E' molto creativa: lavora la ceramica, dipinge, costruisce collane, braccialitti...e li vende, perche'

da perfetto ariete ha un grande intuito per gli affari.

Del resto a sei anni mi affittava le sue collane per cinque lire l'ora...

Perche' ho parlato di mia sorella?

Perche' ho letto un libro di Cristina Comencini: " Il cappotto del turco", che narra la storia di due

sorelle, a partire dagli anni cinquanta, fino ai nostri giorni.

E' scritto molto bene, mai banale, come del resto tutti i romanzi della Comencini, improntati sul

rapporto tra le figure parentali.

Ovviamente vi consiglio di leggerlo. Vi trascrivo solo una breve citazione, che conclude il prologo.

"Da quanto tempo non mi capita di sentire in modo cosi' vivo la sua presenza.Il vuoto assoluto

nella stanza, e quella finestra sul cielo

dove tutto si muove, viaggia, senza legami, senza impedimenti.

Come ho fatto in tutti questi

anni a vivere senza di lei ....?"










venerdì 6 febbraio 2009

L'odore delle mele

Eccole lì, ben allineate, disposte con cura in una cassetta.
Occhieggiano allegre, invitanti.
Mi investe il loro odore aspro e dolce allo stesso tempo.
Un odore interiore, l'odore di un sè forse migliore
che sa di autunni lontani,
quando con papà sceglievo sempre la più rossa,
quella che al tatto sembrava la più matura, la più dolce,
pronta per essere addentata.
La strofinavamo sulla manica della maglia
e subito luccicava.
Addentavamo, complici, quella polpa bianca, dolcissima.
Intanto la pioggia batteva sui vetri e la serata si preannunciava lunga,
piena di attese, intorno al camino.
L'odore di quelle mele, stasera, è quasi dolore, perchè è l'odore di una vita
più intensa,
di una lentezza, e di attese che non ci sono più.
Rosalinda




giovedì 5 febbraio 2009

Smemorie


Nella marea di facce lui ci sta benissimo.
So che sbiadirà col tempo. Diventerà anonimo.
Stenterò a riconoscere i gesti, la voce.
Mi chiederò, ma tu perchè gli hai detto tutto di te!
Non si deve.
Non bisogna guardare troppo dentro gli altri.
O permettere che altri lo facciano per noi.
Ma allora...la vita?
Un equivoco, una regia del compromesso.
Non sta scritto da nessuna parte com'è dentro una donna sola.

Queste parole si riferiscono ad un tempo molto lontano della mia vita, quando una delusione d'amore poteva annientarti. Ne sono passate di delusioni di tutti i generi e di amori....



mercoledì 4 febbraio 2009

Febbraio

".... amo febbraio che rosicchia luce al sole,
lo trattiene di più giorno su giorno,
amo febbraio che risale l'orizzonte,
amo il pettirosso che ha resistito senza migrare al sud,
amo il mandorlo che apre il fiore bianco di pupilla e lo
sparge sull'erba scolorita dalla brina,
amo la vita che continua senza di me,
amo l'onda che passa a scavalcarmi,
amo,
spingo sul verbo amare...."


da " Il contrario di uno"


erri de luca

martedì 3 febbraio 2009

Primavera e inverno




Primavera e Inverno
La maturità potrebbe essere paragonata all'inverno del corpo...
Molti frutti sono stati già dati,
ma le bacche dell'agrifoglio arrossiscono... gli agrumi si indorano...
Ci si sente avvolti dal gelo, tuttavia l'aria è più limpida e tersa.
Quanti colori ancora!
Il corpo che credevamo forte e indistruttibile
ci dà strane risposte, contraddittorie...
Nell'anima è ancora primavera,
talvolta sembra impossibile conciliare...

Sappiamo dove stiamo andando...
leggiamo il nostro futuro osservando chi ci precede con gli anni.
Sappiamo che le stagioni si sussegueranno
e che avremo sempre meno forza per rincorrerle.
Ma sarà primavera nell'anima
finchè conserveremo memoria dei colori
e capacità di stupore...
Margherite e viole continueranno a sbocciare...
saranno le
emozioni di una poesia
di un brano musicale
di un segno
di un gesto
di una parola.

http://diario-estemporaneo.ilcannocchiale.it



Non è, dunque, una mia poesia, non sono capace

di scriverne di così belle,

vere e profonde. L'ho postata perchè

... non sono più giovanissima... e... mi ci ritrovo....







lunedì 2 febbraio 2009

Il silenzio


Esiste un momento in cui

le parole si consumano

e il silenzio

comincia a raccontare.

g miniello

domenica 1 febbraio 2009

Un po' di me .....


Ecco, volevo dirvi...che non sono solo quella che in questo periodo racconta di eventi dolorosi e non proprio piacevoli.... La mia vita è piena anche di bambini, piochè insegno e con loro riesco a dimenticare quello che non gira per il verso giusto.




Quando non vado a scuola, li sogno i miei alunni, le mie piccole pesti....perchè mi mancano.
Mi manca il loro vociare, i loro sguardi divertiti, quando li faccio ridere, interessati e assorti, quando apprendono qualcosa di nuovo, sognanti, quando racconto una storia, una fiaba.
Quando hanno superato la seconda primaria (ora si dice cosi': eredita' della riforma Moratti),con loro si crea un rapporto di complicita'. Non sei solo la loro maestra, ma la confidente, una amica
piu' grande a cui fare le domande piu' assurde, con la quale scambiare opinioni su letture, problemi di attualita'. Una adulta strana, perche' pronta a buttarsi a terra con loro, per dipingere un enorme scenario, a seguirli nell'esplorazione degli angoli nascosti del proprio paese.
Naturalmente questa adulta, che non è piu' giovanissima, come quando ha incominciato, è, comunque, sempre la loro maestra esigente, che non si accontenta di un testo rabberciato alla meno peggio, che li vuole sempre pronti e che ripete cento, mille volte al giorno, di non accontentarsi, di andare,sempre,
oltre la semplice conoscenza delle cose,
di scrivere possibilmente in italiano corretto,
di farsi capire, di battersi per quello in cui credono...
E mi prendono alla lettera...
In terza un alunno, che era la personificazione della curiosita', mi chiese, parlando delle prime forme di vita sulla terra, quale fosse la vita sessuale delle scimmie antropomorfe.
Quando arrivano in quinta, congedarsi da questi ragazzi, perchè non sono più bambini, è destabilizzante.
Essi, dopo pochi mesi, sono travolti da nuove esperienza scolastiche, cambiano fisicamente...un po'....mi dimenticano; e io, come dire, sono tra coloro che son sospesi...tra i "vecchi" e i nuovi bambini che arrivano in prima, pieni di entusiasmo, di voglia di imparare....
E' la vita che continua, che pero' salva almeno quello che di vero si è costruito nei rapporti umani.

venerdì 30 gennaio 2009

Rossovermiglio


"....Se capisse, gli direi che tutte le lacrime
- e non solo quelle per Enrico -
che non possono solcarti le guance
se ne vanno da un'altra parte, scavano dentro,
sotterranee come certi fiumi,
anzi incanalate cosi'
hanno una forza e
una violenza che brucia e corrode,
consuma il cuore e allappa il cervello
come i cachi acerbi....."



benedetta cibrario
da " Rossovermiglio"



Ecco, in queste parole, tratte da un libro che amo molto,
è espresso tutto il mio stato d'animo.
E' tremendo non riuscire a piangere,
sentirsi di marmo, mentre dentro sei dilaniata
da sentimenti contrastanti.
Mi chiedo quando finira' tutto questo.

giovedì 29 gennaio 2009

Da un poeta della mia città

Tanti volti, cento amori
come luci sfogliate
da un treno nella notte.
E tu che prometti solitudine.
Ma questo è il mio viaggio.

giovanni miniello

martedì 27 gennaio 2009


Non nascondere il segreto del tuo cuore, amico mio!
Dillo a me, solo a me, in confidenza. Tu che sorridi così gentilmente, dimmelo piano, il mio cuore lo ascolterà, non le mie orecchie.
La notte è profonda, la casa silenziosa, i nidi degli uccelli tacciono nel sonno. Rivelami tra le lacrime esitanti, tra sorrisi tremanti, tra dolore e dolce vergogna, il segreto del tuo cuore.

tagore


....forse, pero', non si si riesce a raccontare tutto, all'altro.

Magari in un angolo nascosto del nostro cuore, c'è un segreto, piccolo

piccolo, che vogliamo tenere solo per noi....

lunedì 26 gennaio 2009

sabato 24 gennaio 2009

Cronaca di un viaggio annunciato


Cronaca di un viaggio annunciato

Autostrada, l'auto che sfreccia veloce, sicura verso la meta.
Pioggia battente, insistente, foschia, contorni confusi, sfocati;
gli occhi si chiudono al suono cantilenante di Fossati ( ma non
potevo scegliere uno piu' allegro? ).
Ospedale, corridoi lunghi, lunghissimilineolum verde smeraldo, pareti
verdi, rumori ovattati:sembra di essere in un grande acquario.
C'è da aspettare.
Una porta si apre, cigola insistente, stride, ricigola,
tutto cosi'con il silenzio interrotto solo da voci sommese, rare.
Facce in attesa...
Leggo, scrivo...solo cosi' la realta' si sfuma.
E' il nostro turno.
Camici fucsia ( è l'unica nota di colore in un posto sommesro dal
grigio e dal bianco ), mascherine.
Entriamo. ancora silenz, ad intervalli regolari solo il rumore di
macchine che monitorano corpiinerti che, un tempo, nemmeno molto
lontano, erano con noi, li' fuori, a parlare, a ridere, ad amare,
a vivere.
Lei, nel letto in fondo, è l'unica sveglia.
I capelli nerissimi, folti, anche dopo tante chemio;
gli occhi grandi, interrogativi:- Che è successo? Perchè siete qui?-
(Domanda comprensiva, perchè siamo lontani e appena a Natale ci
eravamo rivisti).
Abbiamo solo dieci minuti....
Come sono grandi i suoi occhi, non me n'ero mai accorta.
Mio marito non riesce a parlare; le accarezzo i capelli, lei mi guarda,
ci guarda, come se cercasse da noi delle risposte, delle conferme,
mentre continua a ripetere:
- Perchè proprio a me? E' una punizione-
E come si puo' confermare che il dolore, la malattia, sono una
punizione......Per cosa?
Dieci minuti volati in un soffio.
Le sue ultime parole:" Scusami....", rivolte a mio marito.
Siamo usciti di li'in lacrime, col cuore gonfio.
Dieci anni, nei quali ci siamo comunque visti, frequentati,
parlati. Mai un cenno a quello che stava accadendo,
alle scelte che stava compiendo e che avrebbero, inesorabilmente,
coinvolto tutti.
Perchè'?
Se ne andra'con la sua verita'.

Voglio esserci


Qualche notte fa ti ho sognata...eri come in quella foto di molti anni fa.
Giovane, bellissima in quell'abito rosso,con i capelli lunghi sulle spalle, mentre ti specchiavi e ti preparavi per un veglione...tu, che non hai mai amato ballare e hai sempre preferito i jeans e la contestazione, ai divertimenti e al conformismo.
Nel mio sogno ti muovevi leggera, camminavi, ridevi, eri felice.Forse come non lo sei mai stata.

Stamattina vengo da te. Voglio stringerti le mani, guardati negli occhi....
il resto verrà da sè.




giovedì 22 gennaio 2009


L'ultimo pezzo del cammino,
quella scaletta che conduce sul tetto da cui si vede il mondo
o sul quale ci si può distendere a diventare una nuvola, quell'ultimo pezzo va fatto a piedi,
da soli.


Tiziano Terzani




Hai combattuto strenuamente, durante questi 7 anni, con coraggio, ottimismo.
Ti sei sottoposta alle cure piu' assurde, ad accertamenti, a viaggi della speranza...hai imparato a pregare, tu assolutamente agnostica, prima di questa brutta storia. Ma , niente è servito. A Natale ci siamo riviste e ho capito che hai deposto le armi, sei stanca, vinta dalla malattia e dalle circostante.
Ti guardavo, cercavo le parole per rispondere alle tue domande piene di rabbia: Perchè proprio a me? Perchè sono forte?
Di fronte a te, mi sono sentita inutile e ho provato quasi vergogna e timore:cammino, parlo, mi vesto, mi trucco.... amo..., continuo a vivere la mia quotidianità, quella che a te manca, quella che da tempo è caratterizzata da medici, farmaci, analisi.Avrei voluto dirti: mettiti nelle mani del Signore e rispondi al Suo progetto.
Non ne sono stata capace.

mercoledì 21 gennaio 2009

I have a dream


Washington, 28 agosto 1963
"......io ho davanti a me un sogno: che un giorno questa nazione si leverà in piedi e vivrà fino in fondo il senso delle sue convinzioni. Noi riteniamo ovvia questa verità, che tutti gli uomini sono stati creati uguali....
...Io ho davanti a me un sogno, che un giorno sulle rosse colline della Georgia i figli di coloro che un tempo furono schiavi e i figli di coloro che un tempo possedettero schiavi, sapranno sedere insieme al tavolo della fratellanza. ...."

martin luter king


Washington
, 20 gennaio 2009
Obama giura da presidente degli USA

"Adesso dobbiamo rialzarci, scuoterci la polvere di dosso e cominciare un'altra volta a ricostruire l'America.....e la sua immagine....duro lavoro e onestà, coraggio e correttezza, tolleranza e curiosità, lealtà e patriottismo".

Dunque, l'America ha il suo nuovo Presidente, il primo uomo di colore. Il sogno di Martin Luter King
prende forma.

Non sarà facile per lui, perchè è un momento storico abbastanza difficile a livello mondiale, ma io mi sento di ripetergli a gran voce:

Yes, we can!!! con la speranza che .... i suoi progetti, il suo desiderio di onestà, di correttezza, la sua forza possano giungere fino qui...!


martedì 20 gennaio 2009

Oblio


Per caso ho sfogliato una mia vecchia agenda del 1979: avevo ventitrè anni e un solo amore nella testa. Di quelli impossibili, perchè lui ama un'altra.

" La fuga, l'incomunicabilità, la morte. E l'amore, l'amore: ci si può dimenticare del desiderio che si ha di lui? Esiste al di fuori dell'istante? L'amore, il grande amore, il bell'amore. Mi lega al corpo come una scorpacciata di felicità. Mi lega alla testa come un delirio di festa. Ho voglia di lui, voglia da tanto tempo. Una voglia così vecchia, vecchia come i ricordi, una voglia vecchia come la memoria, come il mio oblio..."

Non sono parole mie...le avrò copiate da un libro... queste parole mi sono rimaste cucite addosso: una seconda pelle. A volte ripenso a lui e amaramente dico che non ho più amato così, con quello slancio, quella incoscienza.

domenica 18 gennaio 2009

...come fa il mare



Spesso la musica mi porta via come fa il mare.

Sotto una volta di bruma o in un vasto etere metto vela verso la mia pallida stella.

Petto in avanti e polmoni gonfi come vela scalo la cresta dei flutti accavallati che la notte mi nasconde; sento vibrare in me tutte le passioni d'un vascello che dolora, il vento gagliardo, la tempesta e i suoi moti convulsi sull'immenso abisso mi cullano.

Altre volte, piatta bonaccia, grande specchio della mia disperazione!


baudelaire

giovedì 15 gennaio 2009

Per le strade della mia città....


Per le strade della città c'è il mio amore. Poco importa dove egli vada nel tempo diviso.

Non è più il mio amore,

ognuno può parlarci.

Non rammenta più chi esattamente l'ama

e lo illumina da lontano

affinchè non cada...

renè char

martedì 13 gennaio 2009

martedì 6 gennaio 2009


"Sai cos’è bello, qui? Guarda: noi camminiamo, lasciamo tutte quelle
orme sulla sabbia, e loro restano lì, precise, ordinate.

Ma domani,

ti alzerai, guarderai

questa grande spiaggia e non ci sarà più nulla, un’orma,

un segno qualsiasi, niente.

Il mare cancella, di notte. La marea nasconde.

È come se non fosse mai passato nessuno.

È come se noi non fossimo mai esistiti. Se c’è un luogo, al mondo, in
cui puoi non pensare a nulla, quel luogo è qui. Non è più terra, non è
ancora mare.

Non è vita falsa, non è vita vera. È tempo. Tempo che
passa.

E basta…"

(da “Oceano Mare”)


Baricco

martedì 30 dicembre 2008

Il Dio delle piccole cose


...... e l'Aria era piena di Pensieri e di Cose da Dire. Ma in momenti simili

vengono sempre dette solo le Piccole Cose.

...le grandi cose si acquattano dentro , non dette.




sabato 13 dicembre 2008

Quelle come me....


Quelle come me, restano da sole,

senza volerlo.

Gli altri... quelli a cui avresti messo il cuore tra le mani,

senza volerlo, se ne vanno.

E tu resti da sola.

Quell'uomo a cui avresti dato il mondo intero se solo avessi potuto...

Senza volerlo, magari senza un perche', se ne va per la sua strada.

E tu, resti da sola.

Quelle come me,

che parlano senza parlare, che ti guardano

e ti lasciano la foto dentro il cuore,

io, non so dire il perche' ma restano da sole.

Son donne fuori moda,

san fare tante cose o forse nulla, e sanno volersi bene poco...

..anche tu senza volerlo le lascerai da sole.




Questi versi, bellissimi, sono un regalo di Aria.... Grazie.

lunedì 8 dicembre 2008

Per te, che non ci sei più, già da un anno.



Aspetto d'incontrarti

in un punto del tempo

per tenderti la mano

e sentire il tuo affanno

colmare il vuoto

del mio inseguimento.

Urrasio